Fare trading in Italia: quante tasse si pagano

Trading tra moda, truffe e tasse: cosa devi sapere per iniziare questa attività in regola col Fisco!
8 mesi fa
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Non pagare le tasse sul trading, come e quando il sogno diventa realtà
foto @ pixabay

Fare trading è oggi una delle strade con più appeal per i giovani che vogliono intraprendere la strada degli investimenti finanziari. Basta navigare in rete per vedere reel e tutorial su come guadagnare intraprendendo questa professione. Ma quali tasse si pagano in Italia sul trading?

“Mi chiamo Antonio e ho iniziato a fare trading quasi per gioco. Ora che le entrate stanno diventando più corpose mi stuzzica l’idea di farne un lavoro. Per il momento è solo un sogno perché so che dovrei formarmi ma sto iniziando a valutare se ne valga la pena. Ho imparato seguendo diversi ragazzi che vivono a Dubai e mi è sorto un dubbio: si sono trasferiti li perché si pagano meno tasse?”

Fiscalità del trading in Italia: plusvalenze e regime dichiarativo

Chiariamo subito che in Italia i profitti generati dal trading online vanno dichiarati e sono soggetti a tassazione.

Se volevi intraprendere questa strada non pagando le tasse sul trading ti sbagli. E purtroppo non mancano le truffe nel settore trading da parte di chi promette guadagni facili e esentasse.

La normativa distingue principalmente tra plusvalenze realizzate in ambito finanziario e redditi diversi derivanti da attività speculative. È fondamentale capire questa distinzione per applicare correttamente le aliquote fiscali.

Le plusvalenze ottenute dal trading online rientrano nella categoria dei redditi diversi se l’attività di trading non supera una certa soglia di operatività, stabilita dalla legge. In questo caso, si applica un’aliquota del 26% sulle plusvalenze realizzate. Questo regime richiede la dichiarazione dei redditi attraverso il modello Unico.

Il regime amministrato e l’imposta sostitutiva

Per chi sceglie il regime amministrato, la banca o l’intermediario finanziario si occupa direttamente del calcolo e del versamento delle tasse dovute sulle plusvalenze, applicando un’imposta sostitutiva del 26%. Questa opzione semplifica la gestione fiscale per l’investitore, eliminando la necessità di dichiarare tali redditi nella propria dichiarazione.

Quali detrazioni e agevolazioni fiscali per il trading in Italia

Ok quindi abbiamo confermato al lettore che il Fisco vigila sul trading in Italia. Parallelamente però esistono detrazioni e agevolazioni fiscali che possono essere applicate in determinate condizioni, come l’investimento in startup innovative o in prodotti finanziari “green”. È importante informarsi bene su queste opportunità per ottimizzare la propria esposizione fiscale.

 

Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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