In redazione di Investire Oggi, è arrivato un interessante quesito sulla detrazione delle spese veterinarie.
Lo scorso anno ho pagato diverse spese veterinarie in contanti, dimenticando che per detrarre la spesa in dichiarazione dei redditi è necessario pagare con strumenti tracciabili.
Detto ciò, mi chiedo se eventualmente ci sono delle spese che posso detrarre anche se non sono state pagate tramite carta o bonifico. Tra gli acquisti effettuati molti riguardano farmaci veterinari . Preciso di essere in possesso dello “scontrino” così come richiesto ai fini della detrazione.
Prima di dare una risposta al nostro lettore, è utile richiamare cosa può essere scaricato in dichiarazione dei redditi come spesa veterinaria.
La detrazione delle spese veterinarie
La detrazione delle spese veterinarie è pari al 19 per cento, delle spese sostenute nel limite massimo di euro 550, con una franchigia di euro 129,11.
Tali limiti e franchigie sono fissate dall’art.15, comma 1, lett. c-bis), del DPR 917/86, TUIR.
Possono essere scaricate le spese relative:
- alle prestazioni professionali del medico veterinario (Circolare 16.11.2000 n. 207, risposta 1.5.3),
- all’acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario e definiti dall’art. 1 del decreto legislativo 6 aprile 2006, n. 193. Nonché per le spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie (Circolare 14.06.2001 n. 55/E, risposta 1.4.2).
La detrazione varia in base al reddito di colui che intende scaricare la spesa; in particolare, così come quasi tuti gli oneri detraibili, la detrazione per le spese veterinarie spetta:
- per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000;
- con reddito oltre questo limite, la detrazione decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un reddito complessivo pari a euro 240.000.
Nella circolare, Agenzia delle entrate n°24/E 2022, è specificato che la detrazione spetta: al soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non proprietario dell’animale; per le spese sostenute per la cura di animali legalmente detenuti a scopo di compagnia o per la pratica sportiva (Circolare 14.06. 2001 n. 55/E, risposta 1.4.1).
Dunque, niente detrazione per le spese sostenute per la cura di animali destinati all’allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare né per la cura di animali di qualunque specie allevati o detenuti nell’esercizio di attività commerciali o agricole né in relazione (ovviamente) ad animali utilizzati per attività illecite (decreto ministeriale 6 giugno 2001, n. 289).
Spese veterinarie pagate in contanti. Cosa si può scaricare?
Nella circolare n°24/e 2022, è stato ribadito che, rientrano tra le spese veterinarie che possono essere scaricate in dichiarazione dei redditi anche se pagate in contanti:
- l’acquisto di farmaci veterinari o
- le prestazioni del medico veterinario rese nell’ambito di strutture pubbliche o di strutture private accreditate al SSN.
Dunque, anche se queste spese sono state pagate in contanti, il contribuente potrà tranquillamente procedere alla loro indicazione in dichiarazione dei redditi.
A ogni modo, per detrarre la spesa, sarà necessario essere in possesso dello scontrino (ora documento commerciale) o fattura dal quale risulti: il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati. Sarà necessaria anche un’ autocertificazione attestante che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva.
In tutti gli altri casi, i pagamenti devono essere tracciati (bancomat. carte di credito, bonifico, ecc).
Riassumendo…
- La detrazione delle spese veterinarie riguarda le prestazioni del veterinario e l’acquisto di farmaci;
- la detrazione è pari al 19 per cento delle spese sostenute, nel limite massimo di euro 550, con una franchigia di euro 129,11;
- il beneficio fiscale spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a euro 120.000;
- i farmaci possono essere pagati anche in contanti, senza che ciò comporti la perdita della detrazione;
- è necessario conservare lo scontrino o la fattura.