Nuove armi del Fisco contro i furbetti delle fatture. Se il dentista, l’avvocato, il commercialista o qualsiasi altro professionista non fa fattura, il Fisco potrebbe sfruttare alcuni indizi legati a strumenti per la professione e dispositivi anti Covid. Grazie a queste presunzioni si scovano servizi erogati in nero. Alcune sentenze recenti hanno legittimato questa prassi quindi meglio prestare la massima attenzione: i furbetti delle fatture sono avvisati!
Dal dentista senza fattura, ma il Fisco conta i guanti usa e getta!
Non è una novità assoluta: per le prestazioni sanitarie c’è già una copiosa giurisprudenza che legittima le presunzioni di evasione fiscale basate su alcuni dispositivi di sicurezza.
Se le pratiche non corrispondono alle fatture si presume l’evasione fiscale?
Ovviamente i controlli presuntivi non riguardano solo dentisti e medici. Con sentenza 8491/2020 la Cassazione ha riconosciuto valido l’accertamento su un geologo perché le fatture emesse non corrispondevano al numero dei progetti depositati presso l’ufficio del Genio civile. E a controlli analoghi sono sottoposti da anni anche professionisti tecnici come architetti, ingegneri e geometri. Diverse sentenze (Ctr Sicilia, sentenza 110/2013; Ctr Sardegna, sentenza 302/2019; Ctp Cagliari, sentenza 2/2020) hanno confermato che il numero delle pratiche non può essere nettamente superiore a quello delle fatture. In tutti i casi in cui ciò accade, può esserci un sospetto di evasione. Nel 2009 la Cassazione aveva dato ragione al Fisco contro uno studio legale che, a fronte di 25 fatture, aveva depositato oltre 200 ricorsi civili e amministrativi (riscuotendo per alcuni compensi irrisori).
Più agevoli anche i controlli sugli studi commercialisti posto che tutte le dichiarazioni vanno trasmesse per via telematica.
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