Il passaggio alla fattura elettronica obbligatoria per i rapporti con la PA non è stato esente da errori, il più comune dei quali pare essere il doppio click all’invio al sistema di interscambio che rischia di generare fatture doppie per lo stesso bene o servizio. Questo errore si verifica quando al momento dell’invio si insiste più volte sul mouse. Stando ai dati del primo report dell’Agenzia delle Entrate l’errore più comune è proprio questo: su un campione sperimentale di 517 mila fatture totali, infatti, sono 187 mila (ovvero il 36%) quelle scartate con questo codice di errore.
Per fortuna si tratta di un errore con scarse conseguenze: solo i documenti inviati con il primo click infatti vengono salvati dal sistema che invece cestina in automatico gli altri. Onde evitare invece errori sostanziali nella compilazione della fatture si rimanda alla guida del sistema di interscambio sul sito www.fatturapa.gov.it. Qui vengono chiariti nel dettaglio i requisiti di contenuto e sintattici propedeutici all’inoltro della fattura digitale. Un altro errore comune è quello di pensare che, visto che ora è tutto digitalizzato, il fornitore sia esonerato dall’onere di
conservazione delle fatture elettroniche. L’onere resta anche se la conservazione ovviamente è digitale: tutte le fatture devono essere indicizzate in modo chiaro e univoco. E’ bene inoltre sapere che, sebbene la fatturazione elettronica sia obbligatoria solo nei confronti delle pubbliche amministrazioni, il governo, per incentivare la digitalizzazione anche tra privati, ha previsto premi per chi utilizza questo canale. Per chi fosse interessato è disponibile un approfondimento a <a