Fattura elettronica forfettari. Ecco come verificare la soglia dei ricavi che fa scattare l’obbligo

Se i ricavi e i compensi 2021 non sono superiori ad una certa soglia, l'obbligo è rimandato
2 anni fa
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Dal 1° luglio si parte con la fatturazione elettronica per i soggetti che fino ad oggi ne erano esonerati, compresi i contribuenti in regime forfettario. Per i quali cadrà anche il vecchio regime premiale.

Non tutti i contribuenti in regime forfettario saranno tenuti alla fatturazione elettronica. Infatti, il legislatore ha disposto una previsione in base alla quale, se i ricavi e i compensi 2021 non sono superiori ad una certa soglia, l’obbligo è rimandato.

Attenzione però, i ricavi da verificare devono essere ragguagliati ad anno.

Quindi se l’attività è iniziata nel 2021, in corso d’anno, è opportuno effettuare le verifiche che a breve andremo ad esporre.

Ad ogni modo, qui sono disponibili tre risposte a tre domande che potreste porvi dal 1° luglio.

Fattura elettronica forfettari. Si parte dal 1° luglio

Dal 1° luglio 2022, l’obbligo di fattura elettronica riguarderà anche:

  • contribuenti in regime forfettario (articolo 1, commi da 54 a 89, legge 190/2014);
  • contribuenti in “regime di vantaggio” (articolo 27, commi 1 e 2, Dl 98/2011),
  • soggetti passivi (associazioni sportive dilettantistiche ed enti del terzo settore) che hanno esercitato l’opzione per l’applicazione del regime speciale ai fini dell’Iva e delle imposte sui redditi (articoli 1 e 2, legge 398/1991).

Gli ultimi soggetti appena citati, erano esonerati dalla fatturazione elettronica sole se nel periodo d’imposta precedente avessero conseguito dall’esercizio di attività commerciali proventi per un importo non superiore a 65mila euro. Superata tale soglia, l’obbligo di emettere la fattura operava in capo al cessionario o al committente soggetto passivo d’imposta.

La verifica dei ricavi. Ragguaglio ad anno

L’art.18 del D.L. 36/2022, nuovo decreto PNRR, nello stabilire l’obbligo di fatturazione elettronica dal 1° luglio in avanti, dispone che:

La disposizione di cui al comma 2 si applica a partire dal 1° luglio 2022 per i soggetti che nell’anno precedente abbiano conseguito ricavi ovvero percepito compensi, ragguagliati ad anno, superiori a euro 25.000, e a partire dal 1° gennaio 2024 per i restanti soggetti.

Da qui, l’obbligo di fattura elettronica decorrerà:

  • dal 1° luglio 2022 o
  • dal 1° gennaio 2024 per le partite Iva che nell’anno precedente hanno conseguito ricavi o percepito compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 25mila euro.

E’ plausibile pensare che la soglia di 25.000 euro vada verificata di anno in anno. Se superata nell’anno N, l’obbligo decorrerà dall’anno successivo n+1, dunque anche prima del 1° gennaio 2024. Su tale passaggio, a  breve potrebbero arrivare chiarimenti ufficiali da parte dell’Agenzia delle entrate.

Detto ciò, cosa significa che i ricavi o i compensi vanno ragguagliati ad anno?

Ebbene, facciamo un esempio.

Ipotizziamo che nel corso del 2021 un imprenditore individuale con attività iniziata a settembre 2021, abbia realizzato ricavi per 18.000 euro.

Tale importo va ragguagliato ad anno. Dunque, se tale soggetto ha conseguito 18.000 euro di ricavi in 4 mesi, quanti ne conseguirebbe in 12.

Il risultato sarebbe pari a 54.000 euro.

In tale caso, il soggetto in questione sarà tenuto alla fatturazione elettronica forfettari già dal prossimo 1° luglio.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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