Fattura vecchia non portata in detrazione per sbaglio: è possibile rimediare in ritardo?

Ritrovata una fattura vecchia: posso ancora chiedere la detrazione anche se la prestazione non è dell'anno precedente? Sono previste sanzioni?
5 anni fa
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bollo sulle fatture

“Mettendo in ordine nei documenti per la dichiarazione dei redditi ho trovato una fattura vecchia del 2017. Si tratta di un trattamento dentistico abbastanza costoso e che quindi lo scorso anno, purtroppo, ho perso occasione di recuperare. E’ possibile farlo con il 730/2019? O la deve considerare persa?”

Ad una prima lettura molti penseranno: è successo anche a me! Cerchiamo di raccogliere scontrini e fatture ma a volte riescono quando è troppo tardi. E se invece ci fosse una soluzione? Non tutti sono a conoscenza della cd dichiarazione integrativa.

Questo strumento serve in primis per il ravvedimento delle liti con il Fisco. Tuttavia si può ricorrere alla dichiarazione integrativa anche per la correzione di errori che, come nel caso sopra riportato, volgono a favore del contribuente. Più in generale la dichiarazione integrativa può servire a recuperare ex post un onere deducibile o detraibile tralasciato o un credito non conteggiato.

Come funziona la dichiarazione integrativa per non perdere detrazioni di una vecchia fattura

Peraltro, negli ultimi anni, questo strumento è diventato anche più favorevole. Infatti la richiesta può essere inoltrata fino alla scadenza dei termini ordinari di accertamento. Dunque, parliamo di cinque anni dalla presentazione della dichiarazione originaria e, più esattamente, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo.

Il credito riconosciuto potrà essere utilizzato direttamente in compensazione con i tributi dovuti con il modello F24. Se la dichiarazione integrativa a favore viene presentata dopo il termine della dichiarazione relativa al periodo d’imposta successivo, il credito potrà essere compensato solamente con debiti tributari maturati a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di presentazione del modello integrativo. Chiedere il credito in compensazione è la via consigliata per abbreviare i tempi di attesa che, altrimenti, non sono assolutamente brevi.

La casella da barrare nel frontespizio è quella denominata «Dichiarazione integrativa a favore» fino a Unico 2016 e «Dichiarazione integrativa» per i modelli delle annualità a seguire.

In caso di integrativa a favore non vengono applicate sanzioni.

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Alessandra De Angelis

In InvestireOggi.it sin dal 2010, svolge il ruolo di Caporedattrice e titolista, e si occupa della programmazione e selezione degli argomenti per lo staff di redazione.
Classe 1982, dopo una laurea in giurisprudenza lavora all’estero per poi tornare in Italia. Cultrice dell'arte della scrittura nelle sue diverse declinazioni, per alcuni anni si è anche occupata di Content Seo per alcune aziende del milanese.

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