Fatture per agevolazioni nuova Sabatini: come correggere quelle errate

Se nella fattura dei beni agevolati non viene richiamata la normativa di riferimento si può decadere dall'agevolazione.
4 anni fa
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Fatture elettronica forfettari
Foto © Licenza Creative Commons

Per accedere alla nuova Sabatini, le fatture relative ai beni oggetto dell’agevolazione devono riportare la dicitura relativa alla normativa di riferimento.

 

Cosa succede se in fattura la dicitura non è presente? si decade dall’agevolazione?

 

Ecco in chiaro quando è possibile regolarizzare la fattura e non decadere dall’agevolazione.

La Nuova Sabatini

L’agevolazione Nuova Sabatini è prevista dall’art.2 del D.L. 69/2013.

La “Nuova Sabatini” , riconosciuta a micro, piccole e medie imprese, consiste nella concessione:
  • di un finanziamento agevolato per investimenti in nuovi macchinari, impianti e attrezzature, compresi i cd. investimenti in beni strumentali “Industria 4.0”: big data, cloud computing ecc nonché
  • un correlato contributo statale in conto impianti rapportato agli interessi calcolati sui predetti finanziamenti.

 

Il contributo statale è parametro ad un tasso di interesse pari al 2,75%.

Per gli investimenti “industria 4.0” il tasso considerato è pari al 3,575%.

 

A tal proposito, l’ultima legge di bilancio (Legge 160/2019, comma 226):

 

  • ha innalzato il tasso di riferimento al 5,50% (maggiorazione del 100% rispetto all’aliquota ordinaria),
  • per gli investimenti  innovativi realizzati dalle micro e piccole imprese nelle Mezzogiorno.

 

Il riferimento è agli investimenti industria 4.0 effettuati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

 

Prima della Legge di bilancio, il D.L 34/2019, decreto Crescita: ha incrementato il finanziamento max agevolabile da due a quattro milioni; disposto l’erogazione del contributo statale in una soluzione laddove il finanziamento deliberato non è superiore a 100.000 €.

 

Da ultimo, il D.L. 104/2020, decreto Agosto, ha rifinanziato la Nuova Sabatini con ulteriori 64 milioni. Il rifinanziamento opera per il 2020.

 

Anche il D.L. 76/2020, decreto semplificazioni è intervenuto sulla misura in commento https://www.investireoggi.it/nuova-sabatini-nel-decreto-agosto-rifinanziate-le-risorse/

La dicitura da riportare nelle fatture

L’art.10 del D.M. Mi.SE, 25 gennaio 2016 dispone che per ottenere l’agevolazione:

  • sull’originale di ogni fattura, sia di acconto che di saldo, riguardante gli investimenti per i quali sono state ottenute le agevolazioni di cui al presente decreto, l’impresa deve riportare
  • apposita dicitura con scrittura indelebile, anche mediante l’utilizzo di un apposito timbro.

 

La dicitura è la seguente:  “Spesa di euro … realizzata con il concorso delle provvidenze previste dall’art.

2, comma 4, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69”.

 

In riferimento alla fattura elettronica, la predetta dicitura deve essere apposta sui titoli di spesa attraverso una delle le seguenti modalità:

  1. inserendo nell’oggetto o nel campo note della fattura elettronica;
  2. inserendo la medesima dicitura nella causale di pagamento del relativo bonifico;
  3. qualora non sia possibile inserire per esteso la dicitura prevista è sufficiente l’inserimento del CUP(Codice unico di progetto) all’interno della fattura o nella causale del pagamento.

In quest’ultimo caso, è necessario che nella causale del relativo bonifico, oltre all’indicazione del CUP, ci sia anche un richiamo al titolo di spesa oggetto del pagamento.

 

Se la dicitura non è riportata?

 

La fattura che, nel corso di controlli e verifiche, venga trovata sprovvista di tale dicitura, non è considerata valida e determina la revoca della quota corrispondente di agevolazione, fatta salva la possibilità di regolarizzazione da parte dell’impresa beneficiaria.

 

A questo punto è importante capire come rimediare alla mancata indicazione della suddetta dicitura.

Se la fattura è incompleta

Come da F.A.Q. 10.15 del MI.Se., nel caso della fattura elettronica:

  • qualora la predetta dicitura non sia stata apposta secondo le modalità sopra descritte,
  • è possibile procedere alla regolarizzazione,

 

mediante:

  • l’emissione di una nota di credito volta ad annullare il titolo di spesa errato e
  • la successiva emissione di un nuovo titolo di spesa corretto.

 

Tale strada è percorribile anche in caso di fattura cartacea.

 

Ad ogni modo, l’impresa beneficiaria è tenuta a conservare ogni fattura, documento ed attestazione predisposti ai fini della concessione delle agevolazioni.

Per un periodo di dieci anni dalla data di concessione delle agevolazioni medesime.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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