La giornata internazionale della donna, che oggi si festeggia l’8 marzo, è stata istituita come celebrazione di una giornata per ricordare sia le conquiste femminili sul lato politico, sociale ed economico nel corso dei decenni del secolo scorso ma anche per ricordare le violenze e le discriminazioni subite dal genere femminile sempre nello stesso periodo. Una festa, una giornata, una celebrazione in onore delle donne che per ottenere i diritti che, molto spesso, oggi, si danno per scontati, hanno lottato e combattuto.
Woman’s Day
Il 3 maggio 1908, nel corso di una conferenza del partito, in mancanza dell’oratorer ufficiale intervenne la socialista Caroline Brown, una sostenitrice della liberazione delle donne, che nel suo intervento affrontò temi molto scottanti come lo sfruttamento delle operaie da parte dei datori di lavoro: orari di lavoro disumani in cambio di salari bassissimi. Sempre nel corso della stesse conferenza si affrontarono anche temi come il suffraggio esteso anche alle donne. Come era prevedibile nell’immediato la conferenza non diede alcun frutto ma il Partito socialista decise di istituire una giornata, nell’ultima domenica di febbraio, per organizzare una manifestazione in favore del voto femminile. La prima giornata della donna, quindi, fu celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti. Tra il 1908 e il 1909 un altro avvenimento rimarcò la lotta delle donne per ottenere i propri diritti: un lunghissimo sciopero di 20mila operaie che durò dal novembre 1908 al febbraio del 1909 che fu considerato dal Partito socialista come una vera e propria manifestazione a difesa dei diritti delle donne.