“Sto organizzando la festa di compleanno di mia figlia che compie un anno. Io e il padre ci siamo separati subito dopo la sua nascita. A chi spetta pagare la festa? Sono obbligata ad invitarlo?”
“Mio figlio compie 18 anni tra un mese e vorrei fare una cena in pizzeria con i parenti più stretti, circa una ventina di persone in tutto. Il padre, a mio avviso, per evitare l’incombenza, vuole invece festeggiare separatamente. Aldilà del fatto che, almeno in quest’occasione, avrei preferito un momento di unione intorno a mio figlio: può esonerarsi dal pagare metà della cena o è comunque tenuto a coprire al 50%?”
Dopo le vacanze, tra gli eventi della vita dei figli di genitori divorziati che creano dubbi e discussioni sulla ripartizione spese ci sono probabilmente le feste di compleanno.
Definizione di spese straordinarie non incluse nel mantenimento: requisiti
Partiamo schematizzando brevemente i parametri per la distinzione tra spese ordinarie e straordinarie (premettendo che i confini non sono sempre netti e vanno valutati di caso in caso). Le spese extra possono essere “fuori dall’ordinario”:
- in senso soggettivo: qualora si tratti di spese non prevedibili anticipatamente, legate a eventi di natura occasionale e che non possono essere fatte rientrare nella spesa fissa mensile dell’assegno di mantenimento ordinario;
- in senso oggettivo: l’ammontare deve essere tale da non rientrare nell’assegno di mantenimento.
A ben vedere la festa di compleanno non soddisfa nessuno di questi due parametri.
Come spesso nelle cause di separazione e divorzio l’aspetto più importante sarebbe la collaborazione dei due ex coniugi nell’interesse primario dei figli, elemento che, purtroppo, sembra essere molto raro. Tuttavia almeno per il giorno del compleanno dei figli si potrebbe cercare di fare un’eccezione, no?