La 73-esima edizione del Festival di Sanremo è iniziata. A condurla per la quarta volta è ancora Amadeus, che spera di aumentare ulteriormente gli ascolti dalla media di 11,8 milioni di telespettatori dell’edizione scorsa. Lo share medio fu del 58% nel 2022, con la finale ad avere sfiorato il 65%. Le attese sono per una crescita media del 3%. Vedremo sin da oggi se i dati Auditel confermeranno le previsioni. E c’è già un vincitore certo. Non si tratta di uno dei cantanti in gara, bensì della raccolta pubblicitaria stimata.
Festival di Sanremo 2023, attese entrate record
Non conosciamo ancora il bilancio della RAI relativo all’esercizio 2022. Sulla base dei conti del 2021, però, siamo in grado di affermare che l’utile maturato dal Festival di Sanremo si rivela capace di far chiudere l’intero bilancio in pareggio o persino in leggerissimo attivo. In sostanza, le “canzonette” italiane salvano i conti della TV di stato e nel 2021 attirarono investimenti pubblicitari pari al 5,6% del totale nell’esercizio.
Per l’edizione numero 73, la raccolta pubblicitaria avrebbe superato i 50 milioni di euro. Pur non disponendo di dati aggiornati sulle spese, queste sono stimate in linea o persino in calo rispetto alle precedenti edizioni. In sostanza, il Festival di Sanremo 2023 esiterà un utile tra 40 e 45 milioni di euro. Ai ricavi pubblicitari vanno aggiunti per essere precisi anche gli incassi dei biglietti staccati al Teatro Ariston e altre entrate. La capienza per il pubblico è di oltre 1900 posti, di cui 1.242 in platea e 662 in galleria. Un abbonamento in platea per tutte le cinque serate costa 672 euro, in galleria 1.290 euro. Possibile ovviamente l’acquisto del biglietto per una singola serata.
Raccolta pubblicitaria tra mini-spot e telepromozioni
Tornando alla raccolta pubblicitaria, le società interessate possono acquistare o singoli spot da mandare in onda in una delle cinque serate o pacchetti di spot negli slot desiderati. L’offerta è così disposta:
- 1° billboard in apertura dell’anteprima alle ore 20.30;
- 2° billboard in chiusura dell’anteprima alle ore 20.34;
- 3° billboard in apertura del Festival alle ore 20.36;
- 1° slot pubblicitario alle ore 21.15;
- 2° slot pubblicitario alle ore 21.45;
- 3° slot pubblicitario alle ore 22.20;
- 4° slot pubblicitario alle ore 22.45;
- telepromozione alle ore 23.35;
- 5° slot pubblicitario alle ore 23.37;
- 6° slot pubblicitario alle ore 23.55;
- 7° slot pubblicitario alle ore 00.15;
- 8° slot pubblicitario alle ore 01.05;
- billboard chiusura Festival alle ore 01.29.
Costi singoli spot e pacchetti
Per billboard s’intendono quegli spot della durata di appena 4 secondi. Per capirci, i famosi “è stato presentato da …”. Nella serata finale, l’orario di chiusura potrebbe slittare anche parecchio. Nel 2021, arrivò alle ore 02.38. L’annuncio del vincitore avvenne tra le invocazioni del pubblico in sala a dir poco estenuato. La fascia oraria più ambita è quella che va dalle ore 22.45 alle 00.15. Gli ascolti sono alti e costanti. Ad inizio e fine di questo blocco (Sanremo 4 + Sanremo 7), un pacchetto di due passaggi da 15 secondi per ciascuna delle cinque serate costa 1,76 milioni di euro, cioè la bellezza di 117.528 euro al secondo. I pacchetti per due passaggi a serata da 15 secondi alle ore 23.37 e 23.55 sono stati venduti singolarmente a 1,715 milioni. Invece, assicurarsi 20 passaggi in tutto (10 su RAI1 e 10 Rai Premium) ad inizio serata e in chiusura (ore 20.35 e 01.45) costa 1,35 milioni. Infine, la telepromozione delle 23.35 costa 2,18 milioni per un pacchetto di tutte e cinque le serate.
Esiste chiaramente anche la possibilità di acquistare singole coppie di spot in un’unica serata. Qui, si va dai 211.485 euro per le serate di mercoledì e giovedì in apertura e chiusura ai 413.225 euro per due spot durante la finale alle ore 22.45 e 00.15.
Festival di Sanremo: cachet e rimborsi spese
E i costi? Oltre 5 milioni andranno al Comune di Sanremo che ospita la manifestazione. Agli artisti in gara è riconosciuto un rimborso spese di 48.000 euro a testa. E poi ci sono i cachet per i conduttori, al centro delle polemiche anno dopo anno. Malgrado il riserbo, si apprende che Amadeus dovrebbe percepire sui 500.000 euro, il co-conduttore Gianni Morandi complessivamente 300.000 euro, Francesca Fagnani e Paola Egonu 25.000 euro a testa e Chiara Ferragni 100.000 euro. A ben vedere, cifre non così esagerate se si pensa al lavoro che vi sta dietro (mesi di preparazione) e agli incassi di quello che a tutti gli effetti può definirsi il “Superbowl” italiano per attenzione mediatica e investimenti pubblicitari.