E’ stata un’edizione praticamente perfetta in termini di risultati. La 72-esima del Festival di Sanremo è stata condotta da Amadeus per il terzo anno consecutivo e ha portato a casa una media di ascolti mai così alta dal 2000, quando a presentare fu Fabio Fazio insieme a Luciano Pavarotti, Teo Teocoli e Ines Sastres. Parliamo di oltre 11 milioni di telespettatori nelle cinque serate, pari a uno share del 58%, il quale sale al 66% nella quinta e ultima serata.
In casa RAI, la soddisfazione è palpabile.
Questi numeri sono particolarmente positivi per la RAI, perché Tagliavia spiega che gli spazi pubblicitari sul digitale sono andati venduti ancor prima di quelli televisivi. Si tratta di un mercato molto ambito, anche perché riguarda particolarmente un’utenza più giovane, per cui anche più interessante sotto il profilo delle abitudini di consumo. Ed è con ogni probabilità qui che la RAI vorrà scommettere per il prossimo anno quando dovrà vendere nuovamente gli spazi per la 73-esima edizione di Sanremo.
Fatturato Sanremo e costo pubblicità su
In generale, il fatturato incassato è stato di 42 milioni di euro, il 10% in più dello scorso anno. Sui costi non abbiamo certezze, ma trapela che sarebbero stati appena inferiori a quelli del 2021, quando si attestarono presumibilmente sui 17,3 milioni.
Teniamo conto che la RAI riesce a chiudere i conti in sostanziale pareggio, per cui senza il margine ottenuto con Sanremo andrebbe in rosso. Eppure, malgrado i risultati straordinariamente positivi, a Viale Mazzini è rimasto un po’ di amaro in bocca per il semplice fatto che i conti sarebbero potuti andare anche meglio. La nuova legge sull’affollamento pubblicitario ha ridotto del 9% il tempo dedicato agli spot nella fascia oraria tra le ore 18 e 24. Pertanto, la RAI ha potuto mandare in onda meno secondi e per cercare di concentrarli durante le ore clou del festival, ha eliminato gli spot tra le 18 e le 20.30.
Rispetto allo scorso anno, la pubblicità trasmessa nelle ore del festival è costata agli inserzionisti il 15% in più. Tanto per rendervi l’idea, uno spot di 30 secondi è stato venduto a 406.000 euro nel blocco delle ore 23.25 nella serata di sabato. Poiché il costo è deciso in base ai dati degli ascolti dell’edizione precedente, la RAI si è assicurata per il 2023 un fatturato tendenzialmente ancora più ricco. Oltretutto, è emerso che gli ascolti durante gli spot siano stati superiori alle attese. E a questo dato gli inserzionisti guardano con attenzione per capire quanti telespettatori effettivamente guardino la pubblicità senza cambiare canale. Insomma, si direbbe che sia andata così bene che Amadeus rischi di finire come il presidente Sergio Mattarella, a “sacrificarsi” per il quarto anno di fila per il bene dell’azienda.