Tutti i lavoratori dipendenti hanno diritto ai riposi previsti dalla legge oltre che alle ferie, ai permessi e alla sospensione del lavoro durante le festività nazionali, civili e religiose. Il lavoratore durante le festività ha diritto ad astenersi dal lavoro pur percependo la retribuzione ordinaria come se avesse lavorato. Per approfondire leggi anche Festività in busta paga: godute e non godute, come vengono pagate? Ma esiste una profonda differenza tra la retribuzione che il lavoro percepisce per il giorno di festa non lavorato rispetto alla retribuzione che percepisce se è chiamato a svolgere il proprio lavoro nel giorno di festività.
Retribuzione festività
Per i lavoratori con retribuzione fissa la retribuzione del giorno festivo è quella di un normale giorno di lavoro lasciando, di fatto, la retribuzione mensile inalterata e considerando la festività come un giorno lavorato. Per i lavoratori retribuiti ad ore, invece, la retribuzione della giornata festiva è comunque retribuita come un giorno lavorato calcolata come 1/6 dell’orario settimanale di lavoro. Per le festività che cadono nei giorni lavorativi la retribuzione spetta indipendentemente dal fatto che la giornata lavorativa sia lavorata o meno. Se la festività cade di domenica (considerata quindi altra festività) o in coincidenza di altra festività (come accadde nel 2011 che il 25 aprile cadeva di lunedì insieme alla festività del Lunedì dell’Angelo), la festività è pagata come festività non goduta, poichè il lavoratore non ha avuto modo di poter godere di quell’ulteriore riposo che la festività gli avrebbe concesso. In questo caso, quindi, il dipendente si troverà in busta paga una giornata retribuita in più come festività non goduta.