Andrea Di Bari si occupa di operazioni nel mondo fiduciario da anni, e collabora assiduamente in tale ambito con un primario istituto bancario nazionale.
Intervistato sull’evoluzione del mondo fiduciario, Di Bari racconta: “spesso mi trovo a spiegare per la prima volta a colleghi e operatori vari il supporto che si può ricevere da una fiduciaria art. 107 nell’ambito di operazioni di finanza straordinaria.
Infatti, oltre al canonico uso della fiduciaria quale schermo partecipativo ai fini della riservatezza, si può pensare di usare la stessa al fine di trasferire su di essa tutti gli adempimenti e le verifiche in termini di compliance ed anti riciclaggio.
Proprio queste particolarità rendono interessante l’uso della fiduciaria non necessariamente nella qualità di schermo partecipativo ma anche semplicemente nell’uso meno canonico della stessa come gestrice/intestataria di un conto escrow, sia nel caso di piccole operazioni tra privati, sia in più strutturate operazioni di M&A, demandando così al soggetto terzo (la banca) gli obblighi di adeguata verifica. Altro ambito dove la fiduciaria bancaria può assumere un ruolo di terzo soggetto indipendente e garante è quello in cui si cerchi il riequilibrio di partecipazioni all’interno di una società operativa o di una holding, sfruttando la fiduciaria come cassaforte comune a cui impartire istruzioni in funzione di un ripartimento delle quote o di azioni a seguito del raggiungimento di requisiti pre pattuiti tra terzi o dell’avvenuta dazione di corresponsioni in denaro.
La gestione di azioni o stock option di natura estera, con la peculiarità della fiduciaria di poter agire come sostituto d’imposta per terzi, è un altro uso che merita attenzione. In questo ambito, la fiduciaria può rappresentare la cassaforte virtuale in cui ricompattare partecipazioni e beni differenti disgregati tra loro, al fine di avere un unico ombrello sotto il quale riportare gli obblighi dichiarativi sia per i patrimoni aventi intestazione fiduciaria sia per quelli non intestati a fiduciaria ma che nella stessa ripongano la gestione a tal fine.
Nel mio più personale operato, mi riferisco alla gestione di unit e pratiche di intelligenza competitiva per fondi d’investimento e gruppi industriali, la fiduciaria, con la sua capacità di conferire riservatezza ma anche di consolidare tutte le partecipazioni ad essa riconducibili, rappresenta uno strumento che non può mancare nella cassetta del consulente di Competitive Intelligence e Strategie aziendali che, attraverso la fiduciaria, può gestire acquisizioni in forma riservata decidendo la tempistica in cui darne pubblicità, senza però rinunciare a capitalizzarne sin da subito le positività economico finanziarie.
In conclusione, ritengo che il mondo bancario non potrà esimersi dal porregrande attenzione al settore fiduciario, spesso sottovalutato e poco difeso rispetto alla sua nobile funzione.
Per chi fosse interessato a meglio comprendere alcune delle tematiche affrontate, non esiti a contattarmi.
Tali tematiche saranno nei prossimi mesi affrontate nell’ambito di un convegno di Confindustria dedicato al tema e su cui non mancherò di darvi aggiornamenti”.