Figli a carico nel 730. Questo errore può costare caro (verifica compimento 24 anni)

I requisiti per considerare il figlio a carico nel 730 cambiano a seconda dell'età del soggetto per il quale si chiedono le detrazioni per carichi di famiglia
3 settimane fa
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Anche per la dichiarazione di quest’anno sarà necessario fare delle verifiche per quanto riguarda l’inserimento dei figli a carico nel 730: ordinario o precompilato.  Infatti, i genitori hanno la possibilità di sfruttare le c.d. detrazioni per carichi di famiglia che vanno a ridurre l’Irpef da versare allo Stato. Per essere considerato a carico, i figli devono avere un reddito che non superi una certa soglia.

Tali soglie possono essere diverse a seconda dell’eta del figlio. Per i figli di età fino a 24 anni il reddito per essere considerati a carico non deve essere superiore a 4.000 euro.

La soglia si abbassa a 2.840,51 euro per i figli di età superiore a 24 anni.

Potrebbe accadere che il figlio abbia compiuto 24 anni nel corso del 2023. Oppure che nel 2023 abbia compiuto 25 anni.

Da qui, è lecito chiedersi se per sfruttare il limite reddituale di 4.000 euro il requisito anagrafico possa essere verificato solo per una parte del periodo d’imposta.

A tal proposito, in redazione di Investire Oggi è arrivato questo interessante quesito:

Mio figlio ha compiuto 25 anni al 30 dicembre 2023, possono considerarlo a carico nel 730 che presenterò entro il 30 settembre? Posso prendere a riferimento il limite reddituale di 4.000 euro?

Le detrazioni per figli a carico

Prima di dare una risposta al nostro lettore è necessario riprendere quelli che sono i requisiti per considerare un familiare a carico.

Rispetto alla dichiarazione 2024, redditi 2023, sono considerati familiari fiscalmente a carico:

  • i membri della famiglia che nel 2023 hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili;
  • i figli di età non superiore a 24 anni che nel 2023 hanno posseduto un reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili.

Quali redditi considerare?

Nel limite di reddito di 2.840,51 euro (o 4.000 euro) che il familiare deve possedere per essere considerato fiscalmente a carico, vanno computate anche le seguenti somme, che non sono comprese nel reddito complessivo:

  • il reddito dei fabbricati assoggettato alla cedolare secca sulle locazioni;
  • le retribuzioni corrisposte da Enti e Organismi Internazionali, Rappresentanze diplomatiche e consolari, Missioni, Santa Sede, Enti gestiti direttamente da essa ed Enti Centrali della Chiesa Cattolica;
  • la quota esente dei redditi di lavoro dipendente prestato nelle zone di frontiera ed in altri Paesi limitrofi in via continuativa e come oggetto esclusivo del rapporto lavorativo da soggetti residenti nel territorio dello Stato;
  • il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime fiscale di vantaggio per l’im- prenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (art. 27, commi 1 e 2, del D.L. 6 luglio 2011, n. 98);
  • il reddito d’impresa o di lavoro autonomo assoggettato ad imposta sostitutiva in applicazione del regime forfetario per gli esercenti at- tività d’impresa, arti o professioni (art. 1, commi da 54 a 89, legge 23 dicembre 2014, n. 190).

Possono essere considerati a carico anche se non conviventi con il contribuente o residenti all’estero: il coniuge non legalmente ed effettivamente separato; i figli (compresi i figli adottivi, affidati o affiliati).

 Ciò vale indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito; gli stessi, pertanto, ai fini dell’attribuzione della detrazione non rientrano mai nella categoria “altri familiari.

I figli a carico possono dare diritto ai fringe benefici esentasse in busta paga.

Figli a carico nel 730. Questo errore può costare caro (verifica compimento 24 anni)

In base a quanto detto fin qui e sulla base delle istruzioni di compilazione del 730 2024:

  • i figli di età non superiore a 24 anni sono fiscalmente a carico se hanno un reddito complessivo uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili (comma 2 dell’articolo 12 del Tuir);
  • tale limite reddituale scende a 2840,51 se il figlio ha un’eta superiore a 24 anni.

Nel corso di Telefisco, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che:

il requisito anagrafico deve ritenersi sussistere per l’intero anno in cui il figlio raggiunge il limite di età, a prescindere dal giorno e dal mese in cui ciò accade.

Ciò sta a significare che: se il figlio ha compiuto 24 anni nel 2023 potrà essere considerato a carico nel 730 di quest’anno se avrà un reddito non superiore a 4.000 euro; al contrario se ha compiuto 25 anni anche magari al 31 dicembre 2023, potrà essere considerato a carico solo se  non supera  il limite reddituale di 2.840,51. Dunque il compimento dei 25 anni fa scattare il limite reddituale più basso.

Per fare un esempio se Tizio ha compiuto 25 anni al 28 dicembre 2023 e ha un reddito di 3.500 euro, il genitore perderà la detrazione per carico di famiglia per l’intero anno. Non vale la considerazione che fino al 27 dicembre ha avuto 24 anni.

Riassumendo…

  • Per i figli di età non superiore a 24 anni il reddito per essere considerati a carico non deve essere superiore a 4.000 euro.
  • La soglia si abbassa a 2840,51 euro per i figli di età superiore a 24 anni.
  • i requisiti anagrafici devono sussistere per l’intero anno.

Andrea Amantea

Giornalista pubblicista iscritto all’ordine regionale della Calabria, in InvestireOggi da giugno 2020 in qualità di redattore specializzato, scrive per la sezione Fisco affrontando tutte le questioni inerenti i vari aspetti della materia. Ha superato con successo l'esame di abilitazione alla professione di Dottore Commercialista, si occupa oramai da diversi anni, quotidianamente, per conto di diverse riviste specializzate, di casi pratici e approfondimenti su tematiche fiscali quali fatturazione, agevolazioni, dichiarazioni, accertamento e riscossione nonché di principi giurisprudenziali espressi in ambito di imposte e tributi.

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