Figli a carico nel 730, quali restano e quali vanno via

A seguito dell’introduzione dell’assegno unico, la dichiarazione redditi del contribuente cambia nella parte della detrazione figli a carico
1 anno fa
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Figli a carico nel 730, quali restano e quali vanno via
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L’avvento dell’assegno unico figli a carico ha avuto il suo impatto (negativo) sulla dichiarazione redditi dei contribuenti italiani. Molti di loro, si chiedono come mai nel 730/2023 (anno d’imposta 2022) avranno un rimborso molto più basso, a parità di situazioni, rispetto al 730/2022 (anno d’imposta 2021).

La risposta è da ricercare proprio nell’assegno unico che ha fatto il suo debutto a marzo 2022. Questa prestazione ha sostituito la detrazione per figli a carico con età fino a 21 anni. Quindi, in dichiarazione dei redditi, il contribuente, non si ritroverà più a godere di tale detrazione.

Il che si traduce in un maggior debito d’imposta o minor credito d’imposta rispetto agli anni trascorsi.

Detrazione e assegno unico a confronto

La detrazione per figli a carico è uno sgravio fiscale che spetta in dichiarazione dei redditi al contribuente. Uno sgravio che dipende dall’età dei figli e dal numero di figli. In particolare, secondo l’attuale normativa, si possono considerare fiscalmente a carico di un soggetto, anche se non convivono con lui, i figli che nell’anno d’imposta oggetto della dichiarazione redditi hanno conseguito un reddito:

  • uguale o inferiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili
  • oppure uguale o inferiore a 4.000 euro, al lordo degli oneri deducibili, se trattasi di figli di età non superiore a 24 anni.

L’assegno unico è, invece, una prestazione pagata direttamente dall’INPS a chi ha figli. In dettaglio spetta per:

  • ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza;
  • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni a condizione che:
    • frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
    • svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
    • sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
    • svolga il servizio civile universale.
  • per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età.

Figli a carico nel 730, restano solo gli over 21

Mentre ai fini della dichiarazione redditi, per figli a carico si intendono quelli che non superano i citati limiti reddituali, ai fini dell’assegno unico per figli a carico si intendono quelli che fanno parte del nucleo familiare ai fini ISEE. L’importo dell’assegno dipende proprio dal valore ISEE.

Detto ciò, l’assegno unico ha debuttato a marzo 2022 e sostituisce, come detto, tra l’altro la detrazione per figli a carico.

Se per il figlio si percepisce l’assegno unico ne consegue che per lo stesso NON si può godere in dichiarazione redditi della relativa detrazione fiscale. Pertanto, sulla base dell’elenco figli per i quali spetta l’assegno unico, la detrazione scatta solo se il figlio ha oltre 21 anni e un reddito non superiore a 4.000 euro.

Riassumendo…

  • l’assegno unico sostituisce, da marzo 2023, la detrazione figli a carico
  • l’assegno unico spetta per:
    • ogni figlio minorenne a carico e, per i nuovi nati, decorre dal settimo mese di gravidanza
    • per ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni purché si trovi una delle seguenti condizioni
      • frequenti un corso di formazione scolastica o professionale, ovvero un corso di laurea;
      • svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa e possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui;
      • sia registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego;
      • svolga il servizio civile universale;
    • per ogni figlio con disabilità a carico, senza limiti di età
  • ne consegue che la detrazione fiscale spetta solo per quelli oltre 21 anni di età e sempreché sia rispettato il requisito reddituale (uguale o inferiore a 4.000 euro).

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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