Mantenere un figlio all’Università non è una spesa indifferente per le famiglie italiane, soprattutto se si trova fuori sede. Le famiglie che devono sostenere la spesa di mantenere un figlio fuori sede all’Università sono circa 600mila e da un’indagine effettuata da Federconsumatori emergono costi davvero proibitivi. Questo dimostra quanto, ancora oggi, l’Università non possa essere considerata un onere economico alla portata di tutti e, soprattutto per le famiglie a basso reddito, molto spesso, si dimostra quasi insostenibile.
Gli studenti fuori sede appartenenti alla II fascia di reddito (ovvero con un Isee inferiore a 10mila euro) devono sostenere una spesa pari a quasi 8mila euro l’anno soltanto per l’affitto di una stanza, se si effettua la scelta di una stanza doppia, se, invece, si opta per una stanza singola il costo sale a sfiorare i 9.500 euro annui.
Per gli studenti in fascia di reddito III, invece, che prevede un Isee inferiore a 20mila euro, il costo medio annuo è di 8.187,29 euro affittando una stanza doppia e di 9.658,89 euro affittando una stanza singola.
Le spese indicate nel rapporto non si limitano al costo dell’affitto ma comprendono anche i costi condominiali e delle principali utenze, i trasporti (che comprendono anche i periodici ritorni a casa), le tasse universitarie e libri (compreso materiale didattico).
Per i figli che scelgono di effettuare gli studi universitari continuando la convivenza con i genitori, invece, sono decisamente più basse. Per fare il calcolo di queste spese è stato tenuto conto delle spese delle tasse universitarie, del materiale didattico, dei trasporti e dei libri di testo.
Le famiglie che rientrano nella II fascia di reddito affrontano mediamente una spesa di 1.425,63 euro annui;
Per chi, invece, ha un reddito che rientra nella III fascia spende mediamente 1.668,82 euro annui.