Tra le tasse più odiate dagli italiani, dopo il bollo auto, resta il canone RAI. Il tributo pagato per il possesso del televisore a casa. La tassa RAI deve essere pagata per il solo fatto che è presente una TV nell’abitazione.
Quindi, si è obbligati, anche se per assurdo il cittadino non guarda mai i canali RAI preferendo la programmazione di altri emittenti televisive private.
Dal 2016 ed ancora oggi, il canone è riscosso, ricordiamo, con addebito diretto sulla bolletta della luce. Questo perché, da allora, vige la presunzione secondo cui chi è intestatario di utenza elettrica residenziale si presume anche possessore di televisore e, quindi, come tale obbligato a pagare il tributo.
L’unico modo per non ricevere l’addebito è quello di inviare all’Agenzia delle Entrate, una dichiarazione sostitutiva, in cui si indica, sotto la propria responsabilità, che in famiglia non ci sono TV.
Il canone RAI è pari a 90 euro annui, addebitati:
- in 10 rate mensili da 9 euro ciascuno (da gennaio a ottobre) se il fornitore dell’utenza elettrica ha fatturazione mensile
- oppure in rate bimestrali da 18 euro ciascuna se il fornitore ha fatturazione bimestrale.
Si parla, comunque, della possibilità nuovamente di un ritorno al canone RAI fuori bolletta.
Canone RAI non pagato: il termini di prescrizione
Essendo a tutti gli affetti una tassa di possesso, chi non paga il canone RAI è considerato evasore verso il fisco.
Quindi, l’Agenzia delle Entrate può effettuare i dovuti accertamenti ed irrogare le sanzioni previste. In dettaglio per chi non è in regola con la tassa RAI è prevista sanzione fino a 540 euro (6 volte il tributo).
Oltre alla sanzione è chiesto il pagamento anche del canone non pagato. A questo proposito, si specifica, che il canone RAI si prescrive nel termine di 10 anni. Quindi, il fico ha 10 anni di tempo per pretendere il pagamento di quanto non versato.
Il canone di competenza dell’anno d’imposta 2022 si prescrive, ad esempio, il 31 dicembre 2032.
La modalità di riscossione della tassa RAI mediante addebito nella bolletta della luce ha, comunque, ridotto notevolmente il tasso di evasione e dato maggiore chance di controllo da parte dell’Amministrazione finanziaria.