Fino a quando la pensione può essere pagata in contanti? Come canta Fabri Fibra con il brano Denaro Contante: “Money money money money, denaro contante. Chi sta fuori di testa per il cash e c’è chi si vende l’anima per il cash. Money money money money, denaro contante, chi sta fuori di testa per il cash e c’è chi si vende l’anima per il cash”.
I soldi non possono assicurare una vita felice, ma senz’ombra di dubbio aiutano.
Fino a quando può essere pagata in contanti la pensione?
L’Inps ha di recente fornito importanti informazioni sulle modalità di erogazione dei trattamenti pensionistici e sui limiti inerenti l’utilizzo del contante. Entrando nei dettagli, come riportato sul sito dell’Enasc, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, attraverso il messaggio Hermes numero 2672 del 22 luglio 2024, ha ricordato come in base all’articolo 49 del decreto legislativo numero 231/2007, in materia di “Limitazioni all’uso del contante e dei titoli al portatore” sancisce che:
“È vietato il trasferimento di denaro contante e di titoli al portatore in euro o in valuta estera, effettuato a qualsiasi titolo tra soggetti diversi,siano persone fisiche o giuridiche, quando il valore oggetto di trasferimenti complessivamente è pari o superiore a 3.000 euro”.
L’importo in questione è stato in seguito modificato dalla legge di bilancio 2023 a quota 5 mila euro. Al contempo l’articolo 2, comma 4-ter, lettera c),del decreto-legge numero 138 del 13 agosto 2011 dispone che:
“lo stipendio, la pensione, i compensi comunque corrisposti dalle pubbliche amministrazioni centrali e locali e dai loro enti, in via continuativa a prestatori d’opera e ogni altro tipo di emolumento a chiunque destinato, di importo superiore a mille euro, debbono essere erogati con strumenti di pagamento elettronici bancari o postali“.
I chiarimenti dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale
I due limiti prima citati, sottolinea l’Inps, hanno ambiti di operatività nettamente diversi.
Se l’istituto di previdenza deve erogare una nuova pensione a favore di una persone già titolare di trattamento pensionistico o di un’altra prestazione deve verificare che l’importo netto mensile complessivo da corrispondere non superi il tetto di mille euro al mese.
In caso contrario il pagamento non potrà essere effettuato con denaro contante, bensì utilizzando strumenti tracciabili. In particolare l’istituto deve provvedere a contattare il soggetto interessato e informarlo di dover aprire, nel minor tempo possibile, un rapporto finanziario, scegliendo tra conto corrente postale o bancario, libretto postale o bancario, carta prepagata con Iban.
La richiesta di variazione delle modalità di pagamento deve avvenire in modalità telematica attraverso il servizio disponibile sul sito dell’Inps. Oppure rivolgendosi ad un Patronato o al contact center dell’istituto di previdenza.