“Una società è veramente accogliente nei confronti della vita quando riconosce che essa è preziosa anche nell’anzianità, nella disabilità, nella malattia grave e persino quando si sta spegnendo“, afferma Papa Francesco.
Una società, in effetti, può essere considerata accogliente solamente quando si prende davvero cura dei più deboli. Non bastano le solite frasi fatte, composte da parole che volano via con il vento.
È bensì necessario che vengano messe in campo delle misure ad hoc, volte a garantire un valido sostegno alle persone più bisognose.
Fino a quando riceverà il reddito di cittadinanza chi ha un disabile nel nucleo familiare?
Il governo guidato da Giorgia Meloni ha deciso di apportare importanti cambiamenti al reddito di cittadinanza. In particolare, come previsto dalla Legge di Bilancio 2023, l’erogazione del reddito di cittadinanza è stata ridotta da diciotto a sette mensilità. Non mancano comunque le eccezioni. Potranno continuare a beneficiare dell’erogazione del sussidio fino alla fine dell’anno in corso, infatti, i nuclei famigliari con all’interno minori, persone con un’età pari almeno a 60 anni e disabili.
Proprio in tale ambito giungono importanti chiarimenti da parte del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. In particolare si è attenzionata la casistica delle famiglie beneficiarie del reddito di cittadinanza con componenti a cui riconosciuto un grado di invalidità compreso tra il 45 e il 66% e inviati ai Centri per l’Impiego. Questo perché hanno dovuto fare i conti con la sospensione del sussidio dopo aver ricevuto il pagamento per sette mensilità. Ebbene, come si evince dalla nota numero 13254, datata 29 settembre 2023:
“Si informa che in via interpretativa, condivisa dall’Ufficio legislativo sentita la Direzione generale per le politiche attive e l’ANPAL, si ritiene sussista in favore dei nuclei con grado di invalidità compreso tra il 45 e il 66% il diritto alla valutazione da parte dei servizi sociali, ai fini della eventuale prosecuzione della fruizione del reddito di cittadinanza fino al 31 dicembre 2023, indipendentemente dall’attivazione di misure di politica attiva. Ciò posto, si segnala agli operatori dei servizi sociali la presenza sulla Piattaforma GePI dei nuclei beneficiari Rdc, con stato beneficio sospeso, al cui interno sono presenti componenti con grado di invalidità compreso tra il 45 e il 66%”.
Questo vuol dire, quindi, che le famiglie con componenti con un grado di invalidità tra il 45 e il 66% possono in alcuni casi continuare a beneficiare del reddito di cittadinanza fino alla fine del 2023.