Cosa c’entrano la riforma dell’IRPEF e il taglio del secondo scaglione con la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali? Naturalmente, stiamo parlando di due argomenti fiscali, ed è questa la prima connessione tra i due provvedimenti. Inoltre, sono entrambi temi su cui la maggioranza di governo è al lavoro.
Infatti, per quanto riguarda la rottamazione delle cartelle, la Lega di Matteo Salvini sta spingendo ben oltre la semplice presentazione di una proposta di legge, già pronta da settimane e ora in attesa di essere discussa in Consiglio dei Ministri per l’approvazione.
La riforma dell’IRPEF, invece, è sostenuta con forza da Forza Italia, che mira a proseguire il taglio dell’imposta iniziato nel 2024, quando il sistema è passato da quattro a tre scaglioni.
In ogni caso, si tratta di due interventi molto importanti, in grado di agevolare tutti i contribuenti italiani: da chi è alle prese con debiti derivanti da cartelle esattoriali a chi, ogni anno, si trova davanti all’Imposta sul reddito delle persone fisiche.
IRPEF si cambia ancora? Ecco perché la riforma è ancora probabile e arriva il taglio
Forza Italia sta spingendo in modo particolare su una nuova riforma con taglio dell’IRPEF, pensata per il ceto medio, cioè quei contribuenti che si trovano nel secondo scaglione. Si tratta di una fascia di popolazione che un tempo poteva essere considerata più stabile, ma che oggi fatica ad arrivare a fine mese.
Uno dei motivi principali è proprio l’elevata tassazione, a partire dall’IRPEF. Da qui l’idea di abbassare l’aliquota del secondo scaglione, quella che pesa maggiormente sul ceto medio.
Cosa è successo nel 2024 all’Imposta sul reddito delle persone fisiche
Ricordiamo che, nel 2024, c’è stata una prima modifica all’IRPEF, con la riduzione degli scaglioni da quattro a tre. Fino al 2023, infatti, le aliquote erano:
- 23% per i redditi fino a 15.000 euro;
- 25% per i redditi fino a 28.000 euro;
- 35% per i redditi fino a 50.000 euro;
- 43% per i redditi superiori a 50.000 euro.
Nel 2024, il cambiamento ha riguardato l’accorpamento del primo e del secondo scaglione, con aliquota al 23% fino a 28.000 euro, mentre gli altri due sono rimasti invariati. È proprio sull’attuale secondo scaglione (che va dai 28.000 ai 50.000 euro, tassato al 35%) che si pensa di intervenire con un taglio.
L’aliquota potrebbe scendere al 33%, con un’estensione della fascia di reddito fino a 60.000 euro, portando a un concreto risparmio per il ceto medio.
Fisco: Forza Italia e Lega alla carica, tra taglio dell’IRPEF e nuova sanatoria delle cartelle
Accanto al taglio dell’IRPEF, non meno rilevante è la proposta di una nuova rottamazione delle cartelle, fortemente sostenuta dalla Lega. L’idea è di permettere la dilazione delle cartelle esattoriali in 120 rate, ovvero su dieci anni, eliminando le maxi rate iniziali e senza il rischio di decadere dal beneficio alla prima rata non pagata.
Questa rottamazione includerebbe i debiti affidati all’Agente della Riscossione fino al 31 dicembre 2023, e consentirebbe di saltare fino a 8 rate senza perdere l’agevolazione.
Da Forza Italia, dunque, il sostegno al taglio dell’IRPEF, e dalla Lega la spinta alla sanatoria delle cartelle esattoriali: due proposte che potrebbero diventare di grande utilità per moltissimi contribuenti. La speranza è che entrambe giungano a compimento. Ciò che ora appare come divisione potrebbe in realtà trasformarsi in una fumata bianca su tutta la linea.