In tutta Italia stanno emergendo numerosi casi di dichiarazioni dei redditi precompilate, che l’Agenzia delle Entrate sta richiedendo di rettificare. Secondo le fonti della CISL, oltre 3 milioni di modelli 730 precompilati 2024 (anno d’imposta 2023) messi a disposizione dei contribuenti contengono errori significativi. L’Agenzia delle Entrate sta notificando la situazione ai contribuenti interessati attraverso comunicazioni nell’area riservata del cittadino.
Lo si apprende dal Comunicato stampa dell’ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) pubblicato sul proprio sito istituzionale.
Il Presidente, Marco Cuchel, ha commentato duramente la situazione.
Dichiarazioni precompilate errate: l’ANC alza la voce
Uno dei problemi principali riguarda i contribuenti che hanno già trasmesso la loro dichiarazione. A tal proposito ricordiamo che la possibilità di accettare, modificare e inviare il 730 precompilato 2024, si è aperta il 20 maggio scorso. Questi cittadini dovranno ora provvedere a inviare una dichiarazione integrativa, con tutte le complicazioni e i costi aggiuntivi che ciò comporta. Cuchel ha evidenziato come ANC da tempo chieda che, in caso di errore, l’Amministrazione si faccia carico dei costi sostenuti dal cittadino. “Da tempo ANC chiede che all’assunzione di responsabilità in caso di errore, l’Amministrazione prenda su di sé il maggior costo pagato dal cittadino”, ha affermato.
Inoltre, Cuchel ha espresso preoccupazione per la mancanza di trasparenza dell’Agenzia delle Entrate riguardo a questo problema. “E poi,” ha concluso Cuchel, “oltre a manifestare l’esigenza di un sereno esame su costi e benefici di diverse stagioni di precompilate, anche questo da noi sempre richiesto, riteniamo che, da parte dell’Agenzia, non procedere con una comunicazione pubblica di questa nuova défaillance, ma scegliere la sottotraccia delle notifiche ai singoli interessati, quando gli interessati sono più di 3 milioni, sia un segnale della consapevolezza di un sistema strutturalmente e colpevolmente fragile”.
730 precompilato in tilt: chi paga per gli errori?
La situazione solleva numerosi interrogativi sulla capacità del sistema di gestione delle dichiarazioni precompilate di operare efficacemente e senza errori. Se oltre 3 milioni di modelli risultano errati, è evidente che il sistema non sta funzionando come previsto. Questo fallimento non solo crea disagi significativi per i contribuenti, ma mina anche la fiducia nel processo di semplificazione fiscale promosso dalle autorità.
La promessa di un sistema di dichiarazioni dei redditi più semplice e automatico è stata accolta con entusiasmo iniziale, ma gli errori riscontrati suggeriscono che c’è ancora molta strada da fare. La necessità di trasmettere dichiarazioni integrative comporta un ulteriore carico amministrativo e finanziario per i contribuenti, che devono dedicare tempo e risorse a correggere errori non causati da loro.
Inoltre, la gestione della comunicazione da parte dell’Agenzia delle Entrate è stata oggetto di critiche. L’invio di notifiche solo nell’area riservata del cittadino, senza una comunicazione pubblica più ampia, è visto come un tentativo di minimizzare l’impatto di un problema diffuso e significativo. Questo approccio non solo limita la trasparenza, ma può anche ritardare la presa di coscienza del problema da parte dei contribuenti, che potrebbero non controllare regolarmente la loro area riservata.
La richiesta di ANC, come da comunicato stampa del 27 maggio 2024, è che l’Amministrazione si faccia carico dei costi aggiuntivi derivanti dagli errori appare del tutto giustificata. Quando il sistema pubblico commette errori su una scala così vasta, è ragionevole aspettarsi che sia lo stesso sistema a compensare i cittadini per i disagi subiti.
Riassumendo…
- oltre 3 milioni di modelli 730 precompilati messi a disposizione dall’Agenzia Entrate e utilizzati dai contribuenti contengono errori significativi
- l’Agenzia delle Entrate notificando gli errori ai contribuenti tramite l’area riservata del cittadino.
- i contribuenti sono, quindi, chiamati a trasmettere dichiarazioni integrative, con disagi e costi aggiuntivi
- l’ANC (Associazione Nazionale Commercialisti) chiede che l’Amministrazione copra i disagi e costi degli errori precompilati.