I controlli sugli abusi Superbonus proseguono per otto anni. Come canta Adriano Celentano con il brano Il ragazzo della via Gluck: “Passano gli anni, ma otto son lunghi, però quel ragazzo ne ha fatta di strada, ma non si scorda la sua prima casa”. Ogni persona desidera e ha il diritto di avere un tetto sulla propria testa.

Non tutti, però, hanno la possibilità di acquistare una casa. Anche una volta in possesso, inoltre, non sempre si dispone del denaro necessario ad effettuare i vari interventi volti a migliorarne l’efficienza.

Proprio in tale ambito giunge in aiuto il governo che mette in campo dei bonus a favore di coloro che desiderano ristrutturare un immobile.

L’importanza di contrastare le frodi sui bonus edilizi

Molte sono le famiglie che nel corso degli ultimi anni hanno deciso di usufruire delle varie agevolazioni. Come, ad esempio, il Superbonus e altri bonus edilizi. Proprio quest’ultimi sono finiti sotto la lente di ingrandimento del Fisco che continua a svolgere dei controlli serrati. Questo al fine di individuare eventuali utilizzi indebiti dei relativi crediti e soprattutto contrastare le possibili frodi.

A tal proposito ricordiamo che, nell’agosto del 2023, in seguito a dei controlli della Guardia di Finanza sono stati stimati all’incirca 7,2 miliardi di euro di atti illeciti bloccati. Tra le tipologie di frodi più diffuse si annoverano l’assenza di lavori edilizi e interventi su immobili non riconducibili ai soggetti beneficiari delle relative detrazioni. Ma non solo, le forze dell’ordine hanno anche scoperto delle cessioni a catena dei crediti camuffate grazie a dei prestanome.

Abusi Superbonus, i controlli proseguono per otto anni

Diversi i tentativi di raggiri scoperti, tanto da spingere le autorità a voler mettere in atto delle misure volte proprio a stanare i furbetti del Superbonus. Ne sono un chiaro esempio le novità introdotte dal decreto legislativo in materia di accertamento tributario e di concordato preventivo biennale.

In particolare l’Agenzia delle Entrate avrà fino a tre anni in più a disposizione per controllare l’effettiva sussistenza dei crediti collegati al superbonus e ai vari bonus edilizi. In pratica, l’Agenzia delle Entrate potrà effettuare i controlli fino a otto anni.

I chiarimenti di Maurizio Leo, viceministro dell’Economia e delle Finanze

Nel corso della conferenza stampa numero 66 del Consiglio dei Ministri, dello scorso 25 gennaio 2024, il viceministro dell’economia e delle finanze Maurizio Leo si è soffermato sull’atto di recupero. Entrando nei dettagli ha sottolineato l’importanza di:

“codificare questo istituto perché, soprattutto negli ultimi tempi, noi abbiamo assistito a tante operazioni poco trasparenti. Pensate a tutto quello che è accaduto sul versante del superbonus, ci sono state tante di quelle irregolarità per cui i crediti d’imposta sono stati utilizzati, ancorché si trattasse di crediti inesistenti”.

Al fine di ovviare a tale problematica, pertanto, è stato deciso di ampliare i termini di controllo. Entrando nei dettagli, sempre Maurizio Leo ha fatto sapere che:

dai cinque anni canonici per l’atto di accertamento si è arrivati a otto anni, proprio per recuperare quelle patologie che oggi abbiamo riscontrato soprattutto nell’utilizzo indebito dei crediti d’imposta”.