Il termine per il pagamento dell’acconto IMU 2024 è fissato per il 17 giugno 2024, con poche novità rispetto agli anni precedenti. Le aliquote da applicare per il calcolo dell’acconto rimangono invariate rispetto all’anno scorso, seguendo le stesse regole applicate negli anni passati. È importante fare un passo alla volta per comprendere tutte le informazioni necessarie.

L’IMU, acronimo di Imposta Municipale Unica, è un tributo locale destinato ai comuni italiani, i quali ne beneficiano direttamente nelle loro casse. L’imposta è dovuta dai proprietari di immobili, inclusi terreni e fabbricati, o da chiunque detenga un diritto reale di godimento su di essi, come usufrutto o enfiteusi.

L’IMU è suddivisa in due rate: l’acconto, che scade il 16 giugno di ogni anno (il 17 giugno nel 2024 poiché il 16 cade di domenica), e il saldo, con scadenza il 16 dicembre dello stesso anno.

Regola generale

L’imposta è calcolata sulla base imponibile IMU dell’immobile applicando le aliquote specifiche stabilite. Queste aliquote possono variare a seconda del tipo di immobile. La legge di bilancio 2020 (commi 738-783) stabilisce le aliquote di base dell’IMU, sulle quali i comuni hanno la facoltà di intervenire aumentando o diminuendo entro limiti prefissati. Tali variazioni devono essere approvate con una delibera comunale e pubblicate sul portale del federalismo fiscale del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) entro il 28 ottobre dell’anno corrente per essere applicabili per quell’anno stesso.

La regola generale prevede che l’acconto IMU si calcoli utilizzando le aliquote deliberate dal comune l’anno precedente. Il saldo, invece, si determina con le nuove aliquote deliberate per l’anno in corso, purché la delibera sia stata pubblicata entro il 28 ottobre dell’anno stesso. Se la pubblicazione non avviene entro tale data, anche il saldo si calcola con le aliquote dell’anno precedente (ossia le stesse dell’acconto).

Acconto IMU 2024: si applicano le aliquote 2023

Per il 2024, quindi, l’acconto sarà calcolato con le aliquote del 2023.

Se per il 2023 non sono state deliberate nuove aliquote, si utilizzeranno quelle dell’anno precedente ancora.

L’unica eccezione recente a questa regola è stata per l’IMU 2023. Per quell’anno, il legislatore ha stabilito che le delibere pubblicate entro il 15 gennaio 2024 sarebbero state valide per il 2023. Questo ha comportato che molti contribuenti hanno dovuto calcolare e versare un conguaglio IMU 2023 entro il 29 febbraio 2024.

Per quanto riguarda il saldo IMU, occorre ricordare che la legge di bilancio 2023 (comma 837) ha introdotto un cambiamento nelle regole, stabilendo che in mancanza di nuove delibere comunali pubblicate entro il 28 ottobre, il saldo dovrà essere calcolato utilizzando le aliquote di base previste dalla legge (e non quelle dell’anno prima). Tuttavia, questa novità non sarà applicata fino al 2025, poiché non sono stati rispettati i requisiti necessari per la sua entrata in vigore.

Quindi, per il saldo IMU 2024, i contribuenti dovranno:

  • utilizzare le nuove aliquote deliberate dal comune per il 2024, se la delibera sarà pubblicata entro il 28 ottobre 2024;
  • in caso contrario, occorrerà utilizzare le stesse aliquote dell’acconto IMU 2024.

Per evitare problemi o errori, è fondamentale, pertanto, che i contribuenti si tengano informati sulle delibere comunali riguardanti le aliquote IMU. Questo può essere fatto consultando regolarmente il portale del federalismo fiscale del MEF o verificando le comunicazioni ufficiali del proprio comune.

Riassumendo…

  • scadenza acconto IMU 2024: 17 giugno 2024 (il 16 è domenica), con aliquote 2023
  • scadenza saldo IMU 2024: 16 dicembre 2024, con nuove aliquote se pubblicate sul MEF entro 28 ottobre 2024
  • eccezione IMU 2023: conguaglio dovuto, entro il 29 febbraio 2024, con delibere pubblicate entro 15 gennaio 2024.