L’acquisto di un auto partita IVA (che sia ditta, società o professionista) è una scelta cui bisogna prestare particolare attenzione.

Diverse sono le formule, infatti che, chi ha partita IVA può decidere di utilizzare per entrare nella disponibilità di un veicolo che possa essere quello personale o quello da utilizzare nell’esercizio della propria attività.

Diciamo subito che i costi (acquisto, canoni di leasing, manutenzione, assicurazione RC auto, carburante, ecc.) rientrano tra quelli deducibili laddove trattasi di auto utilizzata per l’esercizio dell’attività imprenditoriale o professionale.

La misura della deducibilità è quella dettata dalle varie norme del TUIR (testo unico imposte sul reddito).

L’acquisto auto partita IVA

Come detto, diverse sono le strade per l’acquisto auto partita IVA e la scelta di quale percorrere dipende anche e soprattutto dalla situazione finanziaria in cui si trova il contribuente in quel periodo.

In genere, al fine di non intaccare l’equilibrio finanziario della propria attività e quello familiare, molto dispendioso, almeno inizialmente, è l’acquisto di un auto in contanti. Ciò, implica un esborso monetario immediato ma un peso economico mensile mancate per via del fatto che non ci saranno rate di un eventuale finanziamento.

Seconda strada è quella, appunto, dell’acquisto auto partita IVA con finanziamento. Dunque, una rata mensile che peserà sul bilancio dell’attività e su quello della propria famiglia. Inoltre, qui, rispetto all’acquisto in contanti, c’è da considerare anche la componente interessi.

Le alternative

Molto diffuso oggi è il leasing auto, ossia quel contratto avente ad oggetto un veicolo e che comporta il pagamento di un canone (mensile, semestrale, ecc.) per una certa durata, al termine della quale si hanno tre possibilità di scelta, ossia:

  • riscattare l’auto, quindi pagare un prezzo di riscatto che farà diventare propria quell’auto
  • rinnovare il contratto di leasing
  • terminare il contratto di leasing e, dunque, restituire l’auto.

C’è poi il noleggio a lungo termine.

Si tratta di una formula molto simile al leasing con l’unica differenza che non è prevista, in tal caso, la possibilità di riscatto e, dunque, di divenire proprietari del veicolo.

Ultima possibilità è quella del care sharing ossia noleggio a breve termine. E’ una formula cui in genere si ricorre per necessità di breve durata e si concretizza nella possibilità di prendere in affitto un veicolo per alcuni giorni. Si pensi ad un professionista che deve andare in trasferta fuori città per una settimana ed ha bisogno di muoversi in auto in quei giorni.

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