Addio definitivo alle cartelle esattoriali, ecco cosa succede nel 2025

Cartelle esattoriali inesigibili e non incassate da 5 anni addio, la cancellazione automatica però funzionerà anche per i nuovi debiti.
1
1 mese fa
2 minuti di lettura
Stop cartelle esattoriali, per i contribuenti cosa cambia in meglio e in peggio
Foto © Licenza Creative Commons

Una buona notizia che arriva ai contribuenti italiani proviene da quella che è stata presto ribattezzata riforma delle riscossione. E le cartelle adesso durano solo 5 anni per poi essere cancellate. Questo almeno succederà dentro l’Agenzia delle Entrate Riscossione, perché a dire il vero il debito di un contribuente resterà comunque dovuto, tornando però all’Ente iniziale, anche se in alcuni casi solo temporaneamente.

Addio definitivo alle cartelle esattoriali, ecco cosa succede nel 2025

La principale novità che riguarda le cartelle esattoriali è quella dello stralcio automatico delle cartelle vecchie di 5 anni e non incassate.

Dopo il via libera alla riforma della riscossione del Consiglio dei Ministri il 22 luglio scorso, la novità che molti attendevano con ansia è diventata realtà. Insieme a un piano di rateazione più lungo che adesso si può chiedere, questa del discarico automatico delle cartelle è senza dubbio la novità più importante.

Di fatto si è materializzato un riordino del sistema di riscossione, con un sistema che adesso diventa più veloce, efficiente e con i contribuenti che possono trovare maggiori facilità a mettere a posto i loro debiti. E se dal primo gennaio prossimo inizierà il graduale e biennale aumento delle rate che sarà possibile chiedere all’Agenzia delle Entrate Riscossione (oggi massimo 72 rate, ma di biennio in biennio si arriverà a 120 rate dal 2031), dalla stessa data scompariranno per alcuni contribuenti diverse cartelle esattoriali. Dal primo gennaio quindi, via al discarico automatico delle cartelle non riscosse entro 5 anni.

Ecco lo stralcio automatico e per quali cartelle esattoriali

In pratica, dopo cinque anni di tentativi di riscossione andati a vuoto da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, ecco che lo stesso concessionario restituirà al mittente il credito. In pratica, rinuncerà all’incasso dal momento che di fatto tutti i tentativi per un quinquennio sono andati a vuoto.

La cartella esattoriale dall’Agenzia delle Entrate Riscossione sarà restituita alla Regione se l’oggetto della cartella era il Bollo Auto.

Oppure tutto tornerà al Comune se l’oggetto della cartella esattoriale era l’IMU o all’Agenzia delle Entrate se era una cartelle IRPEF. Quelli prima citati sono solo degli esempi di cartelle esattoriali. Ma il discarico riguarderà anche Canone Rai, multe per violazioni del Codice della Strada e qualsiasi altro balzello che ha generato una cartella esattoriale perché non versato per tempo.

Il ruolo dell’Ente creditore e che fine faranno i vecchi ed i nuovi debiti dei contribuenti

L’Ente creditore trovando di nuovo il credito, potrà decidere se cercare ancora di incassare ciò che vantava. O se annullare davvero il debito a quel determinato contribuente. Le operazioni di incasso per possono cambiare. Perché l’Ente potrà provare l’incasso con i suoi uffici addetti e con le proprie armi. Oppure, se il mancato incasso da parte di Agenzia delle Entrate Riscossione non è ritenuto definitivo dall’Ente, potrà ridare l’incarico allo stesso concessionario per altri due anni o ad un agente della riscossione privato ma regolarmente riconosciuto.

Il discarico automatico che guarda al passato, cioè alle vecchie cartelle su cui da 5 anni vanno a vuoto i tentativi di incasso, non è l’unica applicazione di questa novità. Per i debiti diventati cartelle esattoriali nel 2020 per esempio, il discarico automatico arriverà dal 31 dicembre 2025, così come per i ruoli del 2021 il discarico sarà dal 31 dicembre 2026. Ma anche per le nuove cartelle la novità troverà applicazione. Perché le cartelle divenute tali nel 2025 troveranno il discarico dal 31 dicembre 2031.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

1 Comment

  1. Una volta che le cartelle sono tornate alla Agenzia delle Entrate perche’ non riscosse,Quale sara’ il CRITERIO che seguira’ ? Se continuare a provare di nuovo, oppure rinunciare al CREDITO.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Quale rivalutazione del Tfr nel 2023?
Articolo precedente

Tfr nei fondi pensione, ipotesi di ritorno del silenzio-assenso: ecco cosa non convince della proposta

bonus mobili elettrodomestici
Articolo seguente

Quali grandi elettrodomestici sono scontati con il bonus mobili