Sulle cartelle esattoriali di milioni di contribuenti negli ultimi anni sono stati introdotti alcuni provvedimenti nati proprio in aiuto degli indebitati. Dalla rottamazione delle cartelle al saldo e stralcio e fino alla cancellazione d’ufficio di alcuni debiti obsoleti. Tutte misure che, affiancate alle rateazioni ordinarie delle cartelle, hanno rappresentato un valido sostegno per i contribuenti indebitati con il Concessionario della riscossione.

Ma una novità emersa al canonico appuntamento con Telefisco da parte dell’Agenzia delle Entrate adesso rischia di colpire i contribuenti.

Perché vengono meno alcune possibilità. Parliamo di contribuenti che non hanno onorato le rate della rottamazione, finendo dentro i meandri della decadenza. Ma anche di chi, semplicemente, non è riuscito a pagare le rate della rateizzazione ordinaria precedentemente richiesta e concessa.

“Buonasera, sono un contribuente che ha aderito alla rottamazione delle cartelle con la domanda dello scorso anno. Ma sono decaduto perché non ho provveduto a pagare per tempo le rate previste. Oltretutto ero già decaduto da una precedente rateazione ordinaria delle cartelle presentata a dicembre del 2022. In parole povere, i miei debiti originari si sono ridotti soltanto di quelle due o tre rate che sono riuscito a pagare. Ho provato a chiedere di nuovo una sorta di venia, cioè una nuova rateazione. Adesso però l’Agenzia delle Entrate mi ha detto che non posso più accedere alla rateizzazione e non mi spiego il motivo. Infatti mi sembrava che fosse stata data la possibilità ai contribuenti decaduti dalla rottamazione, di presentare un nuovo piano di dilazione con le rate ordinarie. Anzi, sentivo dire che le rate potevano arrivare anche a 120. Voi come spiegate questo rifiuto nei miei confronti?”

Agenzia delle Entrate: niente più rate per chi ha sbagliato con la rottamazione delle cartelle

Effettivamente durante la fase di stesura della legge di Bilancio sul finire del 2023, diverse erano le ipotesi che si facevano sulle cartelle esattoriali dei contribuenti.

Anzi, l’argomento più che nella manovra finanziaria era popolare nella ipotetica riforma del Fisco. Perché si pensava di partire con il dare la possibilità di accedere al piano di rateizzazione massimo di 120 mesi, a tutti i contributi e non solo a chi ha evidenti difficoltà economiche al momento della richiesta.

Il funzionamento delle rate ordinarie oggi infatti è proprio questo. Un piano di rientro di 72 rate per tutti e 120 rate solo a chi può dimostrare di essere in evidenti condizioni di difficoltà economiche. Al momento però non c’è ancora nulla. Tutto è rimasto allo stadio di progetto.

Stop a nuove rate per chi ha sbagliato in passato

Adesso però con il consueto appuntamento con Telefisco da parte dell’Agenzia delle Entrate, ecco emergere una problematica che crediamo sia quella che riguarda il nostro lettore. Dopo aver perso il treno della vecchia rottamazione delle cartelle e anche della precedente rateazione ordinaria da lui richiesta, oggi si trova senza alcuna altra possibilità di spalmare i debiti contratti con il concessionario della riscossione.

Adesso emerge una sorta di nuova data spartiacque che è quella del mese di luglio 2022. Perché come si evince dalle novità dell’Agenzia delle Entrate, per quanti sono decaduti della rottamazione per provvedimenti relativi a richieste effettuate a partire dal 16 luglio 2022, la decadenza dai precedenti piani porta a non poter richiedere più i nuovi. Purtroppo questa è la linea di demarcazione utilizzata adesso dall’Agenzia delle Entrate.

Ecco i chiarimenti del Fisco in materia nuove rateizzazioni

Una novità che rischia di eliminare tutte le possibilità dei contribuenti che hanno avuto problemi in precedenza. Sia di chi è decaduto dalla rottamazione, che in genere ha rate che non è possibile saltare. E sia di chi ha perso il diritto alla rateizzazione ordinaria per aver saltato un numero di rate considerato bloccante.

Va ricordato infatti il meccanismo con cui si finisce nei meandri della decadenza.

Infatti chi salta 8 rate di un vecchio piano di dilazione, anche se le rate saltate non sono consecutive, perde il diritto al pagamento a rate. Ed il debito rimasto, torna ad essere dovuto in unica soluzione (al netto delle rate eventualmente pagate). Ma a questo adesso si aggiunge il blocco a richiedere nuovi piani di dilazione. Giro di vite quindi per l’accesso a nuove rateizzazioni delle cartelle.

Ripetiamo, questo per i piani di rateazione relativi a domande presentate dopo il 16 luglio 2022, ma anche nell’ipotesi di mancato versamento delle somme dovute per la definizione agevolata.