Il debutto di Quota 102 per il solo anno 2022 è solo un rimandare la soluzione al problema pensioni. Urge una revisione del sistema pensionistico che si fondi su una maggiore equità. Il rischio è che un giovane, che oggi ha 22 anni, dovrà lavorare fino a 81 anni e vedersi riconoscere un assegno pensionistico a dir poco basso.
A lanciare l’allarme, ed a richiedere un interventi immediati di governo e parti sociali, è il presidente del sindacato Anief, Marcello Pacifico.
Pensioni, in Italia ancora lontani dal resto d’Europa
Quota 100 (38 anni di contributi e 62 anni di età) è terminata il 31 dicembre 2021.
Per adesso è stata trovata solo una soluzione transitoria con Quota 102 che sarà solo per il 2022. Tale sistema permetterà di andare in pensione a chi quest’anno maturerà:
- 38 anni di contributi
- e 64 anni di età.
Nel suonare il campanello d’allarma al governo, Marcello Pacifico, in un’intervista rilasciata a Teleborsa (e come riportato anche da Orizzontescuola.it), fa presente come oggi il sistema pensionistico italiano sia sempre più lontano da quello degli altri paesi Europei (dove, in media, si va in pensione a 63 anni e dove i cittadini possono contare su una prospettiva pensionistica certa).
E’ vero anche che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ma è anche vero che dopo una vita di lavoro gli italiani hanno anche diritto a godere di un po’ di pensione, conclude il presidente dell’Anief.
Potrebbero anche interessarti: