Assegno unico 2023, quando e perché rinnovare l’ISEE

Non c’è bisogno di fare nuova domanda assegno unico 2023 per chi già lo percepisce. Attenzione, tuttavia, a quando rinnovare l’ISEE
2 anni fa
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Assegno unico
Foto © Pixabay

L’INPS qualche giorno fa ha fatto sapere che chi già percepisce assegno unico figli a carico non dovrà ripresentare domanda per il 2023. Si tratta di coloro che hanno presentato richiesta nel periodo 1° gennaio 2022 – 28 febbraio 2023. Questi, dovranno attivarsi solo nel caso in cui bisogna comunicare qualche variazione rispetto alla situazione in essere. Ad esempio, nascita di un nuovo figlio, compimento del 18° anni di età del figlio, ecc.

Dovranno, invece, presentare domanda nel 2023 coloro che

  • non hanno mai fruito dell’assegno unico
  • e coloro che hanno, prima del 28 febbraio 2023, presentato la richiesta ma che non è stata accolta o non è più attiva.

Le regole per chi deve fare domanda nel 2023

Queste indicazioni sono quelle date in un apposito comunicato stampa INPS.

In tale comunicato, l’istituto riepiloga anche le regole di decorrenza della prestazione. In sostanza, per coloro che devono fare domanda nel 2023:

  • se la domanda è fatta nei mesi di gennaio e febbraio, l’assegno decorre da marzo.
  • se la domanda è fatta nel periodo 1° marzo 2023 – 30 giugno 2023, l’assegno è pagato dal mese successivo e non si perdono gli arretrati (a partire da marzo)
  • laddove la domanda è presentata dopo il 30 giugno 2023, l’assegno unico è pagato dal mese successivo ma si perdono gli arretrati.

Ricordiamo, che secondo la regola generale, l’assegno unico va da marzo a febbraio dell’anno successivo.

Assegno unico 2023, chi deve rinnovare l’ISEE

Tramite i propri canali social, l’INPS fornisce anche un’altra importante precisazione per coloro che NON devono presentare nuovamente la domanda per il 2023.

Per loro, per i mesi di gennaio e febbraio 2023, l’assegno continuerà ad essere pagato sulla base dell’ISEE 2022. Da marzo 2023, invece, questi devono attivarsi per rinnovare l’ISEE perché la prestazione dovrà essere aggiornata al nuovo valore.

L’importo dell’assegno unico, infatti, dipende proprio dal valore ISEE del nucleo familiare. In assenza di ISEE l’importo corrisposto mensilmente sarà quello minimo, ossia 50 euro.

Meglio, quindi, attivarsi già da gennaio 2023 a rinnovare l’ISEE, in modo tale che a partire da marzo l’INPS potrà già liquidare la prestazione sulla base del nuovo valore. Per rinnovare l’ISEE si consiglia di rivolgersi ad enti di Patronato o CAF, oppure di sfruttare la Dichiarazione sostitutiva unica precompilata.

Come presentare domanda nel 2023

Per chi, invece, deve fare domanda assegno unico, si ricorda che ciò potrà farsi tramite una delle seguenti modalità:

  • portale web dell’Istituto, previo accreditamento con SPID, CIE, CNS
  • Contact Center Integrato
  • servizi offerti dagli Istituti di Patronato;
  • App mobile INPS.

Stesse modalità anche per chi deve comunicare solo variazioni. Quindi, si accede con uno dei citati modi alla propria domanda e si effettua la variazione.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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