Da quando è entrato in vigore, l’Assegno unico e universale sui figli a carico al di sotto dei 21 anni di età è diventato la principale misura di welfare per le famiglie. Ha infatti  preso il posto di tutte quelle misure destinate alla genitorialità. Dagli assegni per il nucleo familiare alle detrazioni per i carichi di famiglia. Dal bonus mamma domani al bonus bebè.

Si chiama Assegno unico universale proprio perché riguarda la generalità delle prestazioni per le famiglie, ma anche perché riguarda la generalità delle famiglie stesse.

Infatti, la platea che ne gode va dai lavoratori dipendenti a quelli autonomi, dai disoccupati ai beneficiari di sussidi e prestazione assistenziali, come il Reddito di cittadinanza.

Ecco perché oggi molti si chiedono come fare a percepire il nuovo sussidio dal momento che il Reddito di cittadinanza è sparito e si entra nel periodo dell’Assegno di inclusione.

Una nostra lettrice ci chiede

“Buonasera, sono madre di due bambine piccole, senza marito e beneficiaria del Reddito di cittadinanza fino a dicembre. Per via della mia precarietà reddituale e per le mie due figlie piccole, ho deciso di presentare domanda per l’Assegno di inclusione. E sicuramente me lo daranno nuovamente vista la mia condizione. Mi domandavo però come farò a prendere l’Assegno unico dal momento che fino a dicembre l’ho percepito insieme al Reddito di cittadinanza come componente aggiuntiva. Se potete darmi una risposta quanto prima, ve ne sarò riconoscente. Grazie mille.”

Assegno unico per chi prende l’Assegno di inclusione, ecco come fare

Effettivamente sono moltissime le famiglie che in questi anni hanno percepito il Reddito di cittadinanza e insieme l’Assegno unico sui figli al di sotto dei 21 anni di età. E immaginiamo che saranno molte le famiglie che continueranno a prendere l’Assegno unico anche prendendo l’Assegno di inclusione.

Questo perché la nuova misura a favore di famiglie in condizioni di precarietà patrimoniale e reddituale, riguarda nuclei familiari con all’interno anziani sopra i 60 anni di età, invalidi o minorenni. E proprio perché ci sono figli piccoli, l’Assegno di inclusione è cumulabile con l’Assegno unico.

Cosa dice l’INPS nel nuovo messaggio n° 258 del 19 gennaio 2024

L’INPS, al riguardo, il 19 gennaio appena trascorso ha pubblicato sul suo portale istituzionale un messaggio ufficiale . Il messaggio è il n° 258 e tratta proprio di Assegno unico per i beneficiari dell’Assegno di inclusione. L’oggetto del messaggio infatti è:

Assegno unico e universale per i figli a carico. Cessazione dei pagamenti sulla carta RdC e presentazione di nuova domanda per fruire della prestazione dal mese di marzo 2024”.

Stop ai pagamenti da marzo, perché serve una nuova domanda per chi prende l’Assegno di inclusione

Così come cambiano le misure di sostegno alla povertà, come previsto dal DL n° 48 del 4 maggio 2023 che ha istituito l’Assegno di inclusione, così cambieranno le regole per percepire l’Assegno unico per i beneficiari della misura anti-povertà. L’INPS nel suo messaggio sottolinea che per le famiglie che non hanno ancora presentato nuova domanda di Assegno unico, dal momento che hanno perduto il Reddito di cittadinanza, godranno di una specie di salvaguardia. Anche se non hanno ancora rinnovato l’ISEE.

Infatti per gennaio e febbraio l’Assegno unico non solo sarà corrisposto in base all’ISEE 2023, anche se scaduto lo scorso 31 dicembre. Ma verrà versato alla vecchia maniera, cioè sulla card gialla RDC. Parliamo di quella carta che per mesi, se non per anni, i beneficiari del Reddito di cittadinanza hanno usato per incassare il sussidio.

Quindi, i primi due mesi dell’anno sono salvaguardati.

Arretrati spettanti, ma occhio alle date della domanda di Assegno unico e dell’ISEE

Sempre l’INPS specifica che per la mensilità di marzo dell’Assegno unico, occorrerà presentare una nuova domanda.

Infatti, la presentazione della domanda di Assegno di inclusione non viene considerata dall’Istituto come prosecuzione del Reddito di cittadinanza. E chi prendeva l’Assegno unico come componente aggiuntiva del Reddito di cittadinanza sarà tenuto a presentare una nuova domanda di Assegno unico.

Oltretutto l’INPS spiega anche che le domande di Assegno unico e il rinnovo dell’ISEE, se vengono effettuate entrambe entro il 30 giugno, danno diritto a percepire gli arretrati dell’Assegno unico. Questo vale anche nel caso in cui alla luce del nuovo ISEE le precedenti mensilità di Assegno unico hanno generato un eventuale conguaglio a credito o a debito del diretto interessato.

Le domande tardive, oltre il 30 giugno, faranno perdere il diritto agli arretrati. E l’Assegno unico sarà erogato solo a partire dalla mensilità in cui è stata presentata la relativa domanda.