Buone notizie per alcune famiglie con figli a carico e diritto all’Assegno Unico e Universale per figli sotto i 21 anni di età. Infatti, con la prossima mensilità dell’assegno, che ha sostituito tutte le altre misure di welfare per le famiglie, dovrebbero arrivare più soldi. Tutto ruota intorno alle maggiorazioni di cui alcune famiglie possono beneficiare, poiché l’INPS ha modificato alcune regole per l’accesso a queste cifre aggiuntive.

Molti lettori ci hanno chiesto informazioni su questi aumenti, avendone sentito parlare.

Ecco a chi spetteranno e perché ci saranno queste cifre aggiuntive rispetto ai primi 8 mesi del 2024.

Assegno Unico Universale: a settembre in arrivo gli aumenti, ecco a chi l’INPS darà di più

L’Assegno Unico e Universale per figli a carico è una misura rivolta a tutte le famiglie con prole sotto i 21 anni, siano esse di lavoratori dipendenti, autonomi, disoccupati o beneficiari di prestazioni assistenziali. L’assegno è destinato ai figli fino al compimento dei 21 anni di età, a condizione che siano a carico dei genitori. Il diritto all’Assegno Unico e Universale prescinde dall’ISEE del nucleo familiare, anche se quest’ultimo è fondamentale per il calcolo degli importi spettanti. Inoltre, gli importi variano in base a determinate condizioni familiari.

Ad esempio, c’è chi beneficia di una maggiorazione del 50% perché ha un figlio sotto l’anno di età, perché entrambi i genitori lavorano, o in caso di figli disabili. Alcune di queste maggiorazioni sono state aggiornate dall’INPS, il che ha portato a variazioni negli importi che alcune famiglie riceveranno con il prossimo pagamento del mese di settembre 2024.

Assegno Unico e Universale per figli under 21: ecco gli importi e come cambiano

Ricapitolando, l’Assegno Unico e Universale per figli sotto i 21 anni di età ha importi variabili in base all’ISEE e alla composizione del nucleo familiare.

Per le famiglie con ISEE fino a 17.090 euro, l’importo è di 199,40 euro a figlio (96,90 euro per figli maggiorenni). Più l’ISEE è elevato, minore è l’assegno ricevuto.

Ad esempio, per famiglie con ISEE tra 27.231 e 27.344,98 euro, gli importi scendono a 148,10 euro per figli minorenni e 72,20 euro per figli maggiorenni, ma sotto i 21 anni. Per ISEE compresi tra 37.599 e 37.713 euro, le cifre sono pari a 96,20 euro e 47,40 euro.

Le famiglie con ISEE tra 40.105 e 40.219 euro ricevono 83,80 euro e 41,30 euro a figlio, fino ad arrivare a 57,00 e 28,50 euro per famiglie con un ISEE superiore a 45.574 euro. A questi importi base si aggiungono le maggiorazioni, come ad esempio i 22,80 euro fissi in più per le madri single con figli sotto i 21 anni.

Oppure, la maggiorazione per il secondo figlio, che per la prima fascia vale 96,90 euro al mese. Un’altra maggiorazione è quella che aumenta l’importo del 50% per un figlio fino ai 12 mesi di vita.

Attenzione a settembre: cambiano gli importi, ma solo per alcune famiglie

A partire dalla prossima erogazione del mese di settembre 2024, una maggiorazione destinata alle famiglie con entrambi i genitori lavoratori, pari a 32,40 euro al mese, sarà estesa anche a chi è rimasto vedovo, a condizione che il decesso sia avvenuto non oltre 5 anni fa e che il deceduto lavorasse al momento della morte.

Un’altra novità riguarda i lavoratori della scuola. Sempre dalla mensilità di settembre, i precari assunti da settembre potranno richiedere la maggiorazione relativa ai genitori entrambi lavoratori, che evidentemente non poteva essere percepita da chi non era in servizio.

In questo caso, tuttavia, la maggiorazione deve essere richiesta all’INPS, modificando la situazione nella domanda di Assegno Unico e Universale sui figli a carico presentata in precedenza, quando magari la maggiorazione non spettava perché a lavorare era solo uno dei due genitori.