Pressing del fisco anche su auto, moto, imbarcazioni ed eredità. Il redditometro e la mole di informazioni fiscali che l’Agenzia delle Entrate sta raccogliendo permettono oggi un controllo più capillare sui patrimoni e gli acquisti di automobili. Grazie al redditometro, per Guardia di Finanza e ispettori sarà più facile effettuare accertamenti e scovare possibili evasori.

Nel mirino ci sono e ci saranno sempre più i controlli sulle automobili di grossa cilindrata e di lusso. Al punto che non basterà più dimostrare come un contribuente abbia fatto ad acquistare il mezzo ma anche come può mantenerlo.

Il fisco verificherà, quindi, sia d’ufficio che a seguito di controlli mirati, le capacità e del contribuente a mantenere un’automobile costosa.

Acquistare auto di grossa cilindrata

Fa scuola il recente caso di un nullatenente siciliano fermato dalla Guardia di Finanza alla guida di una Porsche acquistata per 65.000 euro. Le fiamme gialle, dopo aver verificato che l’auto era stata regolarmente acquistata presso un rivenditore, ha messo al setaccio tutte le attività del proprietario che risultava nullatenente e percettore del reddito di cittadinanza. Da una successiva perquisizione domiciliare è saltato fuori che l’auto era stata acquistata con denaro sporco e veniva regolarmente mantenuta con proventi illeciti da spaccio di stupefacenti.

Acquisto auto con eredità

A parte il caso estremo di illecito penale, vale la pena qui ricordare che l’acquisto di un’auto di grossa cilindrata, grazie magari a un lascito ereditario, comporterà quasi sicuramente un accertamento fiscale perché il contribuente dovrà sempre dimostrare di poterla mantenere in base al reddito dichiarato. Qualora l’incrocio dei dati in possesso del fisco con il valore dell’auto acquistata di discosterà notevolmente da determinati parametri, scatteranno i controlli. E possedere denaro contante in casa o sotto il materasso rischia di diventare pericoloso perché sarebbe un segnale inequivocabile di presunta evasione fiscale o frutto di attività illecite.

L’onere della prova, come si sa, spetta sempre al contribuente. Pertanto, alla luce delle attività di controllo svolte con il redditometro, non basterà dimostrare la provenienza dei soldi (eredità, donazione), ma è necessario indicare anche come si intende “mantenere” il bene acquisito e dunque giustificare le spese successive all’acquisto.

Gli strumenti di controllo, il redditometro

Sarà colpa dell’evasione fiscale o del lavoro nero, ma sta di fatto che la tenaglia del Fisco si stringe sempre di più attorno alle singole spese dei contribuenti che ormai devono giustificare ogni loro passo alle Entrate. Sulle automobili i controlli oggi, poi, sono molto più rapidi di un tempo e il redditometro utilizza tutti i dati in archivio incrociandoli con le dichiarazioni dei rediti in una frazione di secondo. Ma non solo. Il fisco può accedere anche alla super anagrafe dei conti correnti e scrutare a fondo le capacità di reddito di ogni singolo cittadino. Su questo fronte gli strumenti utilizzati dall’Agenzia delle Entrate sono numerosi. La lotta all’evasione che ha annunciato il governo andrà così ad inasprire verifiche e controlli sui contribuenti che in molti casi dovranno “giustificare” le loro spese davanti ad un accertamento delle Entrate. Il tracciamento degli acquisti con le carte servirà anche a questo. Ma la sensazione è che i contribuenti finiranno nel mirino di un “Grande Fratello” fiscale che vuol sapere tutto su ogni singola spesa.