Riforma delle pensioni difficile da realizzare anche se con forti penalizzazioni di assegno. La riforma delle pensioni si annuncia complessa, anche in presenza di notevoli penalizzazioni all’assegno. Tuttavia, per il 2025, alcuni lavoratori possono rimanere tranquilli, in quanto saranno ancora disponibili misure favorevoli di pensionamento, addirittura con 3 anni di anticipo e con solo 20 anni di contributi.

È improbabile che il governo intervenga, ad esempio, sulla pensione anticipata contributiva. Con questa misura, come vedremo, non è detto che i soli contributivi puri — ovvero coloro i cui primi contributi sono successivi al 31 dicembre 1995 — possano andare in pensione.

“Buonasera, sono una vostra lettrice molto interessata ai vostri articoli sulla riforma delle pensioni. Vi leggo sempre molto attentamente e volevo capire se posso avanzare alcune speranze di poter andare in pensione nel 2025 quando compirò 64 anni di età. Ho 26 anni di contributi già completati e auspicavo che venisse introdotta una specie di pensione flessibile perché anche se mi penalizzano l’assegno, se posso le sfrutto per andare in pensione prima. Cosa potrei fare nel 2025 per andare in pensione?”

Una lettrice fedele esprime il suo interesse per le nostre analisi sulla riforma delle pensioni e desidera sapere se ci sono speranze per lei di andare in pensione nel 2025, quando compirà 64 anni, avendo già accumulato 26 anni di contributi. Le interessa particolarmente la possibilità di una pensione flessibile, anche a costo di subire penalizzazioni sull’assegno.

Basteranno 20 anni di contributi per andare in pensione 3 anni prima nel 2025, ecco i beneficiari

Una riforma delle pensioni che preveda meccanismi di uscita flessibile è oggetto di attenzione governativa e di grande interesse per i lavoratori. Sebbene sia improbabile l’introduzione di una misura estremamente flessibile, come quella che consente la pensione con 20 anni di contributi prima dei 67 anni, è più verosimile l’implementazione di una quota 41 universale senza limiti di età. Inoltre, potrebbero nascere altre misure denominate quota 103 o quota 104.

Qualsiasi nuova regolamentazione probabilmente richiederà lunghi periodi contributivi e comporterà penalizzazioni sull’assegno per garantire la sostenibilità del sistema. Nonostante ciò, anche con le attuali disposizioni, come la pensione anticipata contributiva, sarà possibile andare in pensione nel 2025. Anche per chi non ha iniziato a versare contributi dopo il 1995.

In pensione nel 2025, ecco come si potrebbe fare prima dei 67 anni di età

Probabilmente la nostra lettrice non potrà accedere alle pensioni anticipate contributive, in quanto non ha iniziato a versare contributi dopo il 1995. Avendo già accumulato 29 anni di versamenti, ha iniziato sicuramente nel sistema retributivo. Potrebbe non soddisfare i requisiti di un contributivo puro, necessari per accedere alla pensione anticipata con 64 anni di età, 20 anni di contributi e una pensione minima pari a tre volte l’importo dell’Assegno Sociale (o 2,6 o 2,8 volte per le donne con più figli).

Nel 2025, se raggiunge i 30 anni di contributi e rientra in certe categorie, potrebbe beneficiare dell’Ape sociale. A condizione che questa misura venga confermata, poiché scade alla fine dell’anno.

Cosa si potrà fare nel 2025 per rientrare nei vantaggi del sistema contributivo

Anche per chi, come la nostra lettrice, non ha lo status di contributivo puro, esistono possibilità per accedere alla pensione anticipata contributiva. Una soluzione è il computo nella Gestione Separata INPS. Chi ha effettuato anche un solo versamento in questa gestione, a cui si è iscritto in passato, può sfruttare i vantaggi della pensione anticipata per contributivi puri.

È necessario rispettare le seguenti condizioni:

  • almeno 15 anni di contributi totali;
  • non più di 18 anni di contributi versati al 31 dicembre 1995;
  • almeno 5 anni di contributi dal primo gennaio 1996 in poi.