Riforma pensioni ancora in bilico. Manca poco alla scadenza di Quota 102 e le possibilità di evitare il ritorno integrale alle regole Fornero dal 2023 sono risicate. Per questione di soldi e di quadratura dei conti dello Stato.

Ricordiamo che le previsioni di spesa delle pensioni in Italia è in netto aumento. Nel 2021 l’INPS ha certificato un aumento della spesa a 312 miliardi di euro (erano 250 nel 2012). Secondo la Nadef 2022 presentata dal Governo alle Camere, poi, la spesa è destinata a salire a 350 miliardi entro tre anni.

Riforma pensioni impossibile senza flessibilità

Impensabile quindi riproporre pensioni anticipate senza i dovuti calcoli, come è stato per Quota 100, per accontentare partiti e sindacati. Ne va della tenuta dei conti pubblici, già ampiamente appesantiti dall’inflazione. E poi c’è da rivalutare 16 milioni di pensioni dal 2023, cosa che peserà enormemente sulla legge di bilancio.

Togliamoci, quindi, dalla testa Quota 41, come vorrebbe la Lega, o il proseguimento di Quota 102, anche se già c’è qualcuno che preme per una proroga nel 2023. Unica strada percorribile per evitare la Fornero è quella di puntare sulla flessibilità in uscita, come sostiene da sempre l’INPS. Ma anche autorevoli esperti accademici.

In sostanza occorre dare maggiore equità a un sistema pensionistico che appare sempre più distorto e ingiusto. Concedendo, in primis, la possibilità di andare in pensione prima a coloro che svolgono lavori gravosi e alle fasce più deboli. In questo senso è auspicabile un allargamento di Ape Sociale a più categorie di lavoratori coinvolti in mestieri pesanti.

Opzione Donna per tutti, la soluzione ideale

Ma c’è anche il tema di dover equiparare il diritto alla pensione anticipata contributiva finora riservato alle donne (Opzione Donna) anche agli uomini. Quindi estendere a tutti la possibilità di lasciare il lavoro a partire da 58-59 anni con almeno 35 di contributi. Pur con penalizzazione dell’assegno.

Un tassello che i sindacati osteggiano con forza ritenendolo eccessivamente punitivo, ma che troverebbe favorevole accoglimento anche fra i lavoratori maschi.

Anche perché si tratterebbe di una opzione esercitabile su base volontaria. Nessuno costringe il lavoratore ad andare in pensione anticipata.

Pertanto, arrivati a questo punto, l’unica soluzione accettabile per evitare la Fornero, è quella di estendere il modello Opzione Donna anche agli uomini. Magari partendo da un’età più alta, 60-61 anni, come sostiene Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali.

La penalizzazione che ne consegue accettando di andare in pensione molti anni prima rispetto al requisito di vecchiaia, potrebbe anche raggiungere il 25% dell’importo dell’assegno. Ma resta sempre e comunque una scelta, non una imposizione.