Il bonus 200 euro “una tantum”, è stato pensato dal legislatore come misura di sostegno per le famiglie in questo difficile periodo, in cui si fanno i conti con il caro prezzi. A prevederlo sono gli art. 31 e 32 del decreto Aiuti.

Spetterà ad un’ampia categoria di italiani (purché rispettato un certo requisito reddituale fissato dalla stessa disposizione normativa che ha istituito il beneficio). In particolare, ammessi al bonus sono:

  • lavoratori dipendenti
  • pensionati (con decorrenza pensione entro il 30 giugno 2022)
  • lavoratori autonomi (con e senza partita IVA)
  • disoccupati, percettori di NASPI e Dis-Coll
  • percettori reddito di cittadinanza
  • titolari di rapporti collaborazione coordinata continuativa
  • colf e badanti
  • lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti
  • lavoratori dello spettacolo
  • incaricati alle vendite a domicilio.

Chi lo riceve subito e chi deve aspettare

Alcuni lo riceveranno direttamente, senza presentare domanda.

In particolare non devono fare richiesta di bonus 200 euro:

  • lavoratori dipendenti
  • pensionati
  • percettori di NASPI e Dis-coll
  • percettori di redditi di cittadinanza.

I dipendenti lo riceveranno direttamente in busta paga dal datore di lavoro (quest’ultimo poi lo recupera con la compensazione). Pensionati, disoccupati e reddito di cittadinanza, lo avranno dall’INPS sulla prestazione erogata dall’istituto.

Solo i citati soggetti avranno il bonus 200 euro sicuro. Le altre categorie, invece, dovranno fare domanda. Tempi e modalità (anche di erogazione) sono ancora da definirsi.

Bonus 200 euro, rischio azzeramento a luglio

Coloro che riceveranno direttamente il bonus 200 euro, senza farne richiesta, lo percepiranno a luglio.

Questi soggetti, tuttavia, dovranno fare i conti con la possibilità di vedersi annullare in tutto o in parte il beneficio. La causa potrebbe essere il debito d’imposta che scaturisce dal Modello 730.

Si pensi, ad esempio, al lavoratore dipendente che presenta la dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021), con il Modello 730. Se dal modello scaturisce un debito d’imposta, tale debito sarà trattenuto direttamente dal datore di lavoro in busta paga.

Queste operazioni di conguaglio avvengono a partire proprio dal mese di luglio.

Pensiamo, quindi, ad un dipendente con debito da 730 pari a 300 euro. Per questo soggetto, la busta paga del mese di luglio presenterà il bonus di 200 euro e la trattenuta a debito di 300 euro. Dunque, effetto bonus annullato (debito da 730 maggiore del bonus).