Il bonus 200 euro spetta a molte categorie di lavoratori. Sembrerebbero però restarne fuori i titolari partita IVA produttori di reddito d’impresa. Tra i beneficiari, invece, i percettori di redditi lavoro autonomo (con o senza partita IVA).
Il punto apre la questione per molti contribuenti. Tra loro gli agenti e rappresentanti di commercio. Questi rientrano tra i lavoratori autonomi o tra i titolari di redditi d’impresa?
Per rispondere al caso, è necessario richiamare chi sono i soggetti ammessi al bonus 200 euro.
- lavoratori dipendenti (il bonus 200 euro busta paga è erogato direttamente dal datore di lavoro)
- pensionati (con decorrenza pensione entro il 30 giugno 2022)
- lavoratori autonomi (con e senza partita IVA)
- disoccupati, percettori di NASPI e Dis-Coll
- percettori reddito di cittadinanza
- titolari di rapporti collaborazione coordinata continuativa
- colf e badanti
- lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti
- lavoratori dello spettacolo
- incaricati alle vendite a domicilio.
Bonus 200 euro partite IVA (e non)
Tra i beneficiari del bonus 200 euro, dunque, rientrano anche i lavoratori autonomi senza partita IVA. Si tratta dei c.d. lavoratori autonomi occasionali. Rientrano anche i lavoratori autonomi e liberi professionisti dotati di partita IVA. Per queste categorie, un decreto attuativo dovrà definire tempi e modalità di domanda/erogazione.
Da quanto emerge, dunque, il decreto Aiuti lascia fori i titolari di reddito d’impresa. Si pensi ad un soggetto con partita IVA con ditta individuale (negozio abbigliamento, negozio d articoli per la casa, ecc.).
In merito agli agenti e rappresentanti di commercio, ai fini fiscali essi sono considerati produttori di reddito d’impresa e non di lavoro autonomo. Quindi, sembrerebbe restino fuori dal bonus 200 euro.
Si spera che con il provvedimento attuativo o in fase di conversione in legge del decreto Aiuti, il legislatore inserisca tra i beneficiari del bonus 200 euro anche tutti coloro che hanno reddito d’impresa.