In questi ultimi tempi si sta tanto parlando del bonus 200 euro e del bonus 150 euro come misure a sostegno delle famiglie in difficoltà economica a causa dell’impennata dei prezzi dell’energia e non solo. Impennata dei prezzi causata, soprattutto, dall’attuale conflitto in Ucraina. Eppure, con il decreto Aiuti bis è stato previsto anche un altro interessante contributo che ha il medesimo scopo dei precedenti. Stiamo parlando del cosiddetto bonus 600 euro, che può essere erogato dalle aziende ai propri dipendenti ed è finalizzato a pagare le utenze domestiche.

In realtà, lo diciamo fin da subito, non si tratta di un vero e proprio bonus, ma piuttosto del potenziamento dei fringe benefits, già previsti nel nostro ordinamento. Vediamo meglio di cosa si tratta e a chi spetta il bonus 600 euro per le utenze domestiche

Bonus 600 euro in busta paga per pagare le utenze domestiche, cosa prevede il Decreto Aiuti bis?

Con il decreto Aiuti Bis è stato previsto l’innalzamento del tetto massimo dei fringe benefits destinati soltanto al pagamento delle utenze domestiche dei lavoratori dipendenti.

I fringe benefits, lo chiariamo fin da subito, sono risorse che i datori di lavoro possono mettere a disposizione dei propri dipendenti. Lo scopo è quello di creare welfare aziendale e incentivare la produttività di quest’ultimi.

L’articolo 12 del decreto – legge n. 115 del 9 agosto 2022 (decreto Aiuti bis), ha sostanzialmente previsto che:

“limitatamente al periodo d’imposta 2022, in deroga a quanto previsto dall’articolo 51, comma 3, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), non concorrono a formare il reddito il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati ai lavoratori dipendenti nonché le somme erogate o rimborsate ai medesimi datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale entro il limite complessivo di 600 euro”.

Il bonus bollette 600 euro, dunque, può essere erogato solamente a discrezione del proprio datore di lavoro e potrà essere utilizzato dai dipendenti per pagare le utenze domestiche, i cui prezzi sono cresciuti a dismisura in questi ultimi tempi proprio a causa del conflitto tra Russia e Ucraina.

Si tratta, dunque, di una somma di denaro che non costituisce reddito tassabile per il lavoratore, ovviamente entro la soglia dei 600 euro. Ad ogni modo, questo incentivo rappresenta sicuramente di una gradita novità che potrebbe far aumentare la busta paga dei lavoratori.