Con il DL 212/2023, decreto “Salva superbonus”, il Governo Meloni ha messo fine anche all’agevolazione prevista per i lavori finalizzati al superamento e all’eliminazione delle barriere architettoniche. Sia chiaro, l’agevolazione ancora c’è, tuttavia è cambiata radicalmente, posto che gli interventi agevolati ora sono davvero pochi e le chance di sconto in fattura e cessione del credito riguarda solo due casi. Sempre e solo rispetto alla nuova lista lavori.

Tuttavia, il decreto citato prevede una salvagente per chi prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, aveva già un accordo con l’impresa o se i lavori erano già iniziati.

Si pensi ad esempio, all’intervento di sostituzione degli infissi. Pe tale tipo di lavori, nel 2023 c’era stata una fortissima richiesta. Infatti, i contribuenti, privati, imprese, professionisti, hanno potuto fare ricorso al bonus 75% anche con lo sconto in fattura. Dal 2024 cambia tutto.

A ogni modo, chi attesterà l’inizio dei lavori prima del 30 dicembre 2023, entrata in vigore del DL 212, potrà ancora contare sullo sconto e sulla lista lavori allargata.

Vediamo in che modo bisogna predisporre la dichiarazione.

Il bonus 75%. Com’è cambiato con il decreto “Salva superbonus”?

L’art.3 del decreto Salva superbonus stravolge anche il bonus 75%.

Ora rientrano tra i lavori agevolati solo gli interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche aventi a oggetto esclusivamente:

  • scale;
  • rampe;
  • ascensori;
  • piattaforme elevatrici.

Solo per questi lavori si ha diritto al bonus 75%. Rimane confermato che gli interventi possono avere ad oggetto non solo immobili abitativi ma anche quelli in cui è esercitata attività di impresa o professione.

Inoltre, sconto in fattura e la cessione del credito, sono ancora ammessi solo per i suddetti lavori.

Con spese spese sostenute da:

  • condomini, in relazione a interventi su parti comuni di edifici a prevalente destinazione abitativa;
  • persone fisiche, in relazione a interventi su edifici unifamiliari o unità abitative site in edifici plurifamiliari, a condizione che il contribuente sia titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare, che la stessa unità immobiliare sia adibita ad abitazione principale e che il contribuente abbia un reddito di riferimento non superiore a 15.000 euro (da rapportare al c.d. quoziente familiare, comma 8-bis.1 dell’articolo 119 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34).

Tale limite reddituale non opera laddove nel nucleo familiare del contribuente sia presente un soggetto in condizioni di disabilità accertata ai sensi della L.104.

Pe fare un esempio, con il nuovo decreto non è più possibile sostituire gli infissi o rifare il bagno sfruttando il 75%.

Bonus 75 infissi 2024. La dichiarazione sostitutiva di inizio lavori salva l’agevolazione

Il decreto “Salva superbonus” prevede delle casistiche in cui si applica ancora la vecchia versione del bonus. Dunque lista lavori allargata e sconto in fattura e cessione del credito per tutti.

Nello specifico, l’art.3 c.3 del Decreto ammette tale possibilità per le spese sostenute in relazione agli interventi per i quali in data 29 dicembre:

  • risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario;
  • se non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo, è richiesto che siano già iniziati i lavori;
  • nel caso in cui i lavori non siano ancora iniziati, sia già stato stipulato un accordo vincolante tra le parti per la fornitura dei beni e dei servizi oggetto dei lavori e sia stato versato un acconto sul prezzo.

Dunque, si prendono le vecchie regole con SCIA tempestiva o edilizia libera.

Soffermandoci sul bonus 75 per la sostituzione degli infissi 2024, c’è da dire che si tratta di interventi che sono svolti in edilizia libera ( ci sono pareri contrastanti in merito).

Dunque non è necessario alcun titolo abilitativo.

Come viene attestata la data di inizio lavori per non perdere il bonus 75%?

Ebbene, servirà una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (DPR 445/2000), in base alla quale il committente ossia il contribuente che vuole sfruttare il bonus nonché l’impresa  che esegue i lavori attestano che “per l’intervento in oggetto non è richiesto un titolo abilitativo e i lavori sono iniziati in data… (inserire se veritiera, una data antecedente al 30 dicembre 2023)”.

Riassumendo…

  • Dal 2024 il bonus 75 è stato radicalmente modificato;
  • ora sono agevolati solo pochi lavori, quale ad esempio l’installazione di ascensori;
  • è necessario attestare la data di inizio lavori per non perdere il bonus 75 infissi 2024, serve una dichiarazione sostitutiva.