Con Provvedimento del 9 gennaio 2024, l’Agenzia Entrate recepisce la proroga alle spese degli anni 2022 e 2023 del c.d. bonus acqua potabile. Un beneficio che, invece, non è stato (almeno per ora) prorogato alle spese del 2024.

È il credito d’imposta riconosciuto a fronte di spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. Scopo principale di questo contributo è la finalizzazione al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

Destinatari e limiti di spesa

La storia del bonus acqua potabile inizia con le spese sostenute nel 2021. Successivamente fu esteso anche a quelle del 2022 e infine a quelle sostenute dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

Destinatari del beneficio sono sia le presone fisiche senza partita IVA che quelle con partita IVA. Sono ammessi anche gli enti non commerciali, gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

Si applica su un limite massimo di spesa pari a

  • 1.000 euro per ciascun immobile (se trattasi di persone fisiche);
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale (se trattasi di esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali).

Bonus acqua potabile spese 2023: domanda e utilizzo

Con riferimento alle spese sostenute nel 2023, per avere il bonus acqua potabile è necessario inviare all’Agenzia Entrate la comunicazione delle spese effettivamente sostenute. Tale adempimento deve farsi nel periodo compreso tra 1° febbraio 2024 e 28 febbraio 2024.

Successivamente, in base al rapporto tra richieste presentate e risorse disponibili, l’Agenzia Entrate, con apposito provvedimento, stabilirà l’effettiva percentuale di bonus spettante a ciascuno. Tale percentuale sarà quella applicabile alla spesa sostenuta. Quindi, se ad esempio, l’Agenzia stabilisca la percentuale al 16%, significa che a fronte di una spesa comunicata di 800 euro, il credito d’imposta sarà il 16% di 800 euro, ossia 128 euro.

Il bonus acqua potabile prevede un utilizzo con le seguenti modalità:

  • NON titolari di partita IVA
    • in dichiarazione redditi
    • oppure in F24 (compensazione);
  • i titolari di partita IVA
    • esclusivamente in compensazione in F24.

Il codice tributo per utilizzo in compensazione bonus acqua potabile è “6975” (Risoluzione n. 17/E del 1° aprile 2022).

Riassumendo…

  • il bonus acqua potabile è riconosciuto, alle persone fisiche (compresi enti non commerciali) per spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare
  • è un credito d’imposta la cui percentuale da applicare alle spese sostenute è definita annualmente dall’Agenzia Entrate
  • previsto inizialmente per spese del 2021 e 2022 è stato prorogato anche alle spese del 2023
  • l’Agenzia Entrate recepisce la proroga bonus acqua potabile 2023 (Provvedimento 9 gennaio 2024)
  • per le spese 2023 è necessario inviare all’Agenzia Entrate la relativa comunicazione nel periodo dal 1° febbraio 2024 al 28 febbraio 2024
  • successivamente l’Agenzia Entrate definirà, con apposito provvedimento, la percentuale di credito spettante sulla spesa comunicata
  • i NON titolari di partita IVA lo utilizzano in dichiarazione redditi o in compensazione in F24
  • i titolari di partita IVA lo utilizzano esclusivamente in compensazione nel Modello F24.