L’introduzione del bonus assunzione giovani, stabilito dall’articolo 22 del Decreto Legge n. 60/2024 (c.d. decreto Coesione), segna un passo significativo verso il rafforzamento dell’occupazione giovanile in Italia. Questa misura è specificamente progettata per incentivare i datori di lavoro privati ad assumere giovani lavoratori sotto i 35 anni, offrendo un sostanziale esonero contributivo. La validità di questa agevolazione è prevista dal 1° luglio 2024 fino al 31 dicembre 2025, coprendo un periodo critico per l’integrazione giovanile nel mercato del lavoro.

L’agevolazione consiste in un esonero totale, per un massimo di 24 mesi, dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, esclusi i premi e i contributi all’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL).

Il tetto massimo dell’esonero è fissato a 500 euro mensili per ogni lavoratore assunto, entro i limiti di spesa autorizzati e secondo criteri specifici di ammissibilità delineati dal Programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021 – 2027.

Bonus assunzioni giovani: l’importo più alto al sud

Per i giovani che accedono al loro primo impiego a tempo indeterminato, il bonus è ancor più vantaggioso se l’assunzione avviene in una delle regioni italiane meno sviluppate, come Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. In questi casi, l’importo dell’esonero può arrivare fino a 650 euro al mese.

Questa iniziativa non è nuova nel panorama delle politiche di lavoro italiane, ma si inserisce in un contesto di continuo impegno per il rafforzamento della stabilità occupazionale giovanile. È importante notare che l’esonero contributivo può essere applicato anche in caso di trasformazione di un contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, purché i lavoratori non siano stati precedentemente impiegati a tempo indeterminato da altri datori di lavoro che hanno già beneficiato di un esonero simile.

Un’altra caratteristica rilevante del bonus è che non è compatibile con altri tipi di esoneri o riduzioni contributive già in atto, ma può essere combinato con incentivi per l’incremento del personale.

Ricordiamo che lo stesso decreto Coesione prevede anche il bonus assunzioni ZES per over 35.

Serve l’autorizzazione UE

Per garantire l’adeguata gestione e il monitoraggio di queste agevolazioni, l’INPS è incaricato di verificare il rispetto dei limiti di spesa prestabiliti, che ammontano a decine di milioni di euro nei prossimi anni, raggiungendo cifre significative nel 2026. Questo controllo è cruciale per mantenere l’equilibrio finanziario del programma e assicurare che il beneficio sia distribuito equamente e secondo le necessità.

Oltre all’approvazione da parte della Commissione Europea, che è un prerequisito essenziale per l’attuazione di tali misure, i datori di lavoro devono attenersi a criteri rigorosi. Non devono aver effettuato licenziamenti individuali o collettivi nei sei mesi precedenti alla nuova assunzione e devono rispettare le normative su regolarità contributiva e rapporti di lavoro.

Il successo di queste politiche sarà inoltre monitorato attraverso una supervisione costante dell’INPS, che include l’attesa delle necessarie istruzioni operative per procedere con l’applicazione degli esoneri. Questo approccio mira a creare un ambiente di lavoro più inclusivo e sostenibile per i giovani in Italia, incentivando allo stesso tempo la crescita economica attraverso l’impiego stabile e produttivo.

Riassumendo

  • il decreto Coesione introduce il bonus assunzione giovani valido dal 1° luglio 2024 al 31 dicembre 2025 per stimolare l’occupazione
  • si concretizza in un esonero totale, per i datori di lavoro, dai contributi previdenziali per 24 mesi, esclusi premi e contributi INAIL
  • il limite massimo è di 500 euro mensili per lavoratore, 650 euro in regioni meno sviluppate.
  • applicabile a nuove assunzioni a tempo indeterminato e conversioni di contratti a tempo determinato.
  • incompatibile con altri esoneri, combinabile con incentivi per nuove assunzioni.
  • la sua applicazione richiede l’approvazione della Commissione UE e il rispetto di specifici criteri di spesa e assunzione.