Bonus assunzioni ai nastri di partenza. Con il decreto di Agosto il governo ha varato incentivi contributivi per chi assume a tempo indeterminato entro la fine dell’anno.

La misura agirà sottoforma di sgravio contributivo ed è stata adottata per incentivare l’occupazione stabile e per evitare un’ondata di licenziamenti al termine del periodo di emergenza. Quello che teme il governo da qui a fine anno. Basterà per rilanciare l’occupazione?

Come funziona il bonus assunzioni

Ma vediamo nel dettaglio come funziona l’incentivo.

Stando a quanto riportato dal decreto di Agosto le aziende che assumono lavoratori a tempo indeterminato potranno beneficiare di sgravi contributivi per sei mesi. Per ogni assunto si potrà beneficiare di uno sconto contributivo per la durata di sei mesi e per un importo massimo di 8.060 euro su base annua (4.030 rapportato a sei mesi). La decontribuzione sarà totale, cioè per sei mesi il datore di lavoro non dovrà versare nulla all’Inps poiché sarà l’Istituto a riconoscere al lavoratore le dovute spettanze contributive in base al contratto di lavoro stipulato. Il bonus interessa anche i lavoratori stagionali, ma non è applicabile ai contratti di apprendistato, ai lavoratori agricoli, al lavoro domestico e non può essere richiesto per lavoratori che hanno avuto con lo stesso datore di lavoro un contratto a tempo indeterminato nei sei mesi precedenti l’assunzione.

Previste 400.000 assunzioni stabili

Per il bonus assunzioni in governo ha stanziato 1 miliardo di euro. Cifra che potrebbe anche aumentare nel tempo, tutto dipenderà dall’iter parlamentare per la conversione in legge del decreto. Il Parlamento ha infatti 60 giorni di tempo per approvarlo e il contenuto del dispositivo potrebbe essere migliorato, sia nella dotazione finanziaria che nei termini temporali. Il governo, anche in vista delle elezioni amministrative di settembre, punta molto sul rilancio e la difesa dell’occupazione. Stando alle prime stime, comunque, si dovrebbe giungere per fine anno all’assunzione e stabilizzazione di circa 400.000 lavoratori, escludendo gli stagionali.

Il calcolo è stato fatto considerando uno sgravio medio di contributi intorno a 2.500-3.000 euro per ciascun lavoratore. Ma non è escluso che gli assunti a fine anno potrebbero anche essere di più se si considera il fatto che molte aziende, causa Covid-19, hanno subito un calo di fatturato e potrebbero ricorrere al part-time. Anche l’occupazione giovanile, tremendamente in sofferenza da anni, ne sarebbe avvantaggiata. Il bonus assunzioni è infatti cumulabile con lo sgravio triennale al 50% dei contributi previsto per gli under 35.

L’incremento della forza lavoro

Per beneficiare del bonus assunzioni, però, non basta stipulare un contratto a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2020 con il lavoratore. L’azienda deve dimostrare di aver incrementato l’occupazione rispetto all’entrata in vigore del decreto. In altre parole, il beneficio è fruibile solo se il datore di lavoro, con l’assunzione del dipendente, dimostrerà di aver aumentato la forza lavoro. Dati che verranno automaticamente verificati dall’Inps al momento della richiesta di sgravio contributivo. L’incremento riguarderà solo la forza di lavoro stabile, cioè, in caso di stabilizzazione di lavoratori a tempo determinato in forza all’azienda, non si terrà conto di questo parametro. La decontribuzione, infine, non riguarderà i premi e i contributi dovuti all’Inail, ma solo quelli di competenza Inps.