Il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, c.d. Decreto Rilancio, all’articolo 72, ha previsto la nuova disciplina del bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting (bonus baby sitter), introdotto dal precedente decreto-legge n. 18/2020 (c.d. Decreto Cura Italia), in conseguenza della sospensione dei servizi educativi per l’infanzia e delle attività didattiche nelle scuole causata dalla crisi epidemiologica da COVID-19.

L’Inps, con una recente circolare, la n. 73 del 16 giugno 2020, chiarisce alcuni aspetti del bonus baby sitter. In particolare, leggendo fra le righe della stessa, si evince che i familiari non sono esclusi dal novero dei soggetti ammessi a svolgere prestazioni di lavoro come baby-sitting remunerate mediante il bonus in argomento.

Ma attenzione, in questo caso l’incentivo non è sempre valido. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Bonus Baby sitter fino a 2.000 euro

Il decreto rilancio ha previsto che, in presenza dei requisiti indicati, possano essere erogati “uno o più bonus” per l’acquisto di servizi di baby-sitting, fino al 31 luglio 2020, per un importo complessivo massimo pari a 1.200 euro per:

  • i lavoratori dipendenti del settore privato;
  • i lavoratori iscritti in via esclusiva alla Gestione separata;
  • i lavoratori autonomi iscritti all’INPS e alle casse professionali.

Il limite massimo è stato invece aumentato a 2.000 euro per:

  • i lavoratori dei comparti sicurezza;
  • difesa;
  • soccorso pubblico;
  • per il settore sanitario, pubblico e privato accreditato.

Per maggiori informazioni si legga: “Bonus baby sitter sale a 1.200 euro, chi può richiederlo”.

Nonni e Zii remunerati con il Bonus Baby Sitter

L’Inps, con la circolare n. 73 del 16 giugno 2020, chiarisce alcuni aspetti del bonus baby sitter.

In particolare, anche se in modo indiretto, l’Istituto nazionale di previdenza sociale, chiarisce che il voucher non viene erogato sotto forma di rimborso per i costi sostenuti per la baby sitter, ma come strumento per il pagamento di una prestazione di lavoro occasionale.

Il riferimento ai familiari è comunque specificato, anche se in modo indiretto: “In caso di convivenza, pertanto, i familiari sono esclusi dal novero dei soggetti ammessi a svolgere prestazioni di lavoro come baby-sitting remunerate mediante il bonus in argomento”.

In altre parole, rispettando le regole sopra esposte, anche i nonni e gli zii potranno ricevere fino a 2.000 euro di bonus baby sitter.

 

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