Non solo il Superbonus, nel 2024 anche il bonus barriere architettoniche procede a maglie strette. Anzi i due tagli sono stati adottati contestualmente. Per il governo si tratta di coerenza e cautela. Per gli addetti ai lavori però i nuovi limiti al bonus barriere architettoniche rischiano di creare esclusioni paradossali per la mobilità dei disabili. Ecco perché FederlegnoArredo, Unicmi e CNI hanno manifestato perplessità in merito alle novità introdotte.

Un caso pratico ci aiuta a capire la portata delle modifiche al bonus per l’eliminazione delle barriere.

“Mi chiamo Tommaso e dopo mesi di accese discussioni in condominio per la pratica del 110 (alla fine mai partita) ho deciso di investire alcuni risparmi e trasferirmi in una casetta autonoma che mi dia maggiore autonomia, essendo io disabile in carrozzina. Nella nuova proprietà in cui entrerò tra un paio di mesi ci sarebbero da fare alcune modifiche per favorire i miei movimenti. L’abitazione si sviluppa sul piano terra però vorrei ad esempio mettere una grande porta finestra sulla veranda e un montacarichi per accedere alla terrazza superiore. Inoltre, siccome passo molto tempo tra divano e letto, volevo inserire gli interruttori meccanici per le serrande nelle prese”.

Perché porte e finestre non sono più considerate barriere per i disabili?

Quali interventi sono esclusi dalle nuove regole del bonus barriere architettoniche 2024

Dopo il ridimensionamento del Superbonus dal 2024, molti lettori ci scrivono per capire se alcuni interventi prima agevolabili al 110, possono rientrare ora in sconti e misure più convenienti. Attenzione però perché, onde evitare comportamenti opportunistici, il Governo ha contestualmente limitato la possibilità di accedere al bonus barriere 2024. Restano detraibili al 75% solo gli interventi strettamente funzionali alla circolazione di disabili. Niente più sconto per porte, finestre e automazione degli impianti.
Dal 30 dicembre scorso, data di entrata in vigore del DL 212/2023, danno diritto alla detrazione del 75% solo gli interventi che insistono su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Praticamente dei tre interventi che il signor Tommaso vorrebbe fare, solo il montacarichi per l’accesso alla terrazza sarebbe agevolabile con questa misura. Eppure, se ci pensiamo, gli altri due incidono molto più nella quotidianità di una persona in carrozzina mentre a livello funzionale l’accesso alla terrazza sarebbe “secondario”.

Regole per il pagamento e limiti di spesa

Restano gli stessi i tetti di spesa sui quali calcolare la detrazione del 75%:

  • 50 mila euro per edifici unifamiliari e per unità immobiliari indipendenti ubicate all’interno di edifici plurifamiliari;
  • 40 mila euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli stabili composti da due a otto unità immobiliari;
  • 30 mila moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli stabili composti da più di otto unità immobiliari.

Dal 30 dicembre 2023, per non perdere il bonus barriere architettoniche, i pagamenti devono essere processati con bonifico parlante.

La scadenza della detrazione resta al 31 dicembre 2025; la ripartizione avviene in cinque rate annuali di pari importo.

Riassumendo…

  • Il bonus barriere prevede nuove regole per il 2024
  • Interventi su finestre e porte restano esclusi
  • I tetti di spesa sono invariati
  • I pagamenti devono essere processati con bonifico parlante