Il recentemente approvato decreto di riforma fiscale del 30 aprile 2024 introduce diverse misure significative, tra cui spicca il “bonus Befana 2025”. Questa iniziativa prevede l’erogazione di una indennità una tantum di 100 euro nel gennaio 2025. L’obiettivo è quello di offrire un ulteriore sostegno economico alle famiglie.

Si rivolge ai lavoratori dipendenti che rispettano specifici requisiti di reddito, situazione familiare e presenza di una imposta netta positiva, mirando a fornire una risposta concreta alle esigenze economiche di questi ultimi.

Ci si chiede se i 100 euro che arriveranno a gennaio 2025 saranno lordi (quindi da tassare) o netti?

Dal bonus befana 2025 sono fuori gli incapienti

Per essere eleggibili al bonus befana 2025, i lavoratori dipendenti devono soddisfare alcuni criteri specifici per l’anno 2024.

Il primo criterio è il limite di reddito, che non deve superare i 28.000 euro annui. Questo limite è stato stabilito per concentrare il beneficio sulle fasce di reddito medio-basse, offrendo un supporto finanziario più significativo a chi ne ha maggiormente bisogno.

Un altro criterio di accesso al bonus riguarda l’imposta lorda sui redditi da lavoro dipendente, che deve essere superiore alle detrazioni spettanti. Questo assicura che il bonus sia concesso solo a coloro che hanno un’imposta netta positiva, escludendo quindi chi non è soggetto a IRPEF. Quindi, il beneficio non spetterà ai c.d. incapienti.

Attenti alla situazione familiare

Da precisare che il bonus Befana 2025 si distingue nettamente dall’ex bonus Renzi, essendo una misura una tantum e non una somma mensile.

Inoltre, per aver diritto al bonus befana conta anche la situazione familiare del lavoratore. Per il 2024, il lavoratore deve rientrare in una delle seguenti condizioni familiari: avere un coniuge non separato e almeno un figlio a carico; avere un figlio a carico in assenza dell’altro genitore o nel caso in cui questo non abbia riconosciuto il figlio; essere un genitore single con figli adottivi, affidati o affiliati, a condizione che il lavoratore non sia coniugato o che, se coniugato, sia successivamente separato.

Bonus befana 2025 di 100 euro: lordi o netti

In merito alle modalità di erogazione, l’indennità arriverà direttamente in busta paga. È possibile presumere che a questo fine il lavoratore dovrà consegnare al datore di lavoro una dichiarazione in cui autocertifica il possesso dei requisiti per averne diritto. Soprattutto la situazione familiare di cui il datore di lavoro può non esserne a conoscenza.

Nonostante il bonus sia stato pubblicizzato come un aiuto di 100 euro, la realtà è diversa a causa della tassazione. Il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha confermato che il bonus sarà soggetto a IRPEF al 23 percento. Ciò significa che, in realtà, salvo che si faccia un passo indietro, il valore del bonus netto sarà di circa 77 euro, con possibili piccoli aumenti per coloro che beneficiano di detrazioni fiscali aggiuntive. La motivazione di assoggettare a tassazione il beneficio è probabilmente dovuta al fatto che la sua ratio di erogazione è la stessa della tredicesima mensilità.

Una beffa per i lavoratori. Se tutto sarà confermato, una parte del bonus lo Stato la riprenderà indietro sotto forma di IRPEF.

Riassumendo

  • l’ultimo decreto sulla riforma fiscale del 30 aprile 2024 introduce il bonus befana 2025
  • un’indennità una tantum di 100 euro da erogare ai lavoratori dipendenti a gennaio 2024
  • spetta solo se rispettati specifici requisiti reddituali e familiari
  • non spetta agli incapienti IRPEF
  • il Viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, ha chiarito se l’indennità di 100 euro deve intendersi lorda o netta.