La mozione proposta da Fratelli d’Italia per interrompere il Bonus Cashback e destinare le risorse ai ristori agli esercenti maggiormente colpiti dalle restrizioni anti covid adottate dal nostro Paese, è stata respinta. Ma si aprono ampi spiragli di modifica del bonus in esame.
Dalle forze di maggioranza, infatti, è stato proposto un ordine del giorno che ha come obbiettivo quello di porre dei correttivi sostanziali alla misura del bonus cashback.
Si parla, ad esempio, di introdurre una norma che regoli i rimborsi in base al reddito degli utenti, ma non solo.

Ecco i dettagli di quanto proposto in Parlamento.

Bonus Cashback, la misura va migliorata

Come già detto, il Bonus Cashaback non sarà interrotto, almeno non a breve.
La mozione proposta da Fratelli d’Italia è stata ampiamente respinta. Ma se c’è una cosa che unisce il parlamento, maggioranza e non, è la volontà di apportare dei miglioramenti sostanziali a questo Bonus tanto discusso.
Innanzitutto, c’è il problema dei furbetti del super Bonus Cashback. Si tratta di quei soggetti che, sfruttando alcune “falle” di questa misura, riescono ad ottenere un maggior rimborso e scalare la classifica del super bonus cahsback per ottenere un premio fino a 3.000 euro l’anno. I metodi utilizzati dai furbetti sono del tutto legali, ma per gli esercenti possono rappresentare delle vere e proprie stangate in termini di commissioni addebitate dal gestore dei pagamenti.
Si è già ampiamente discusso di questo problema e dei possibili correttivi. Ad esempio, si è pensato a un algoritmo “scova furbetti” o all’introduzione della soglia minima dei pagamenti, in modo da evitare il fenomeno delle micro-transazioni.
In questi giorni, però, si stanno valutano anche altri tipi di correttivi.

Bonus Cashback in base al reddito

Antonio Misiani, senatore del Pd ed ex viceministro dell’economia e delle finanze nella precedente legislatura a guida Giuseppe Conte, ha proposto alcune modifiche al bonus Cashback.

Prima di tutto, però, “serve una valutazione rigorosa dei costi/benefici e dei risultati raggiunti in modo da intervenire con dei correttivi che permetteranno di risparmiare significative risorse finanziarie”.

Miani serberebbe proporre una sorta di bonus cashback in base al reddito e spiega:

“C’è bisogno ora di un sistematico monitoraggio con l’introduzione di elementi correttivi, per esempio evitando che il cashback sia troppo generoso con le persone ad alto reddito”.

Ovviamente, allo stato attuale, si tratta solamente di una mera proposta in fase di discussione in parlamento. Una proposta, ad ogni modo, nuova e sicuramente originale, che potrebbe rendere la misura del bonus cashback meno esosa.

Infine, Misiani ha parlato anche della necessità di rafforzare i sostegni a favore degli esercenti.

Articoli correlati