Il governo pensa ad altri bonus covid e a un altro decreto Ristori. Il quinto del 2020, per chiudere l’anno in bellezza aggiungendo ulteriore caos burocratico alla confusione generale partorita dai precedenti DPCM.

Già, perché ottenere bonus e indennizzi causa Covid è ormai diventata impresa ardua anche per consulenti e commercialisti. Non solo. La giungla burocratica che si è venuta a creare fra messaggi e circolari sta mettendo a dura prova anche l’Inps. Il Contact Center è stato infatti preso d’assalto da migliaia di cittadini per chiarimenti e modalità di presentazione delle domande.

Altro decreto, altri bonus Covid

Recentemente si è infatti venuta a creare incomprensione fra chi doveva presentare la domanda per il bonus covid omnicomprensivo da 1.000 euro di cui al decreto numero 137 e 157 del 2020. Alcuni beneficiari devono presentare la richiesta entro il 15 dicembre, altri entro il 18, dipende dal decreto (ne sono stati fatti quattro finora). Col rischio che qualcuno resterà sicuramente tagliato fuori per decorrenza dei termini.

Ora, secondo fonti di Palazzo Chigi, riportare anche da Il Sole 24 Ore, sembra che sia in arrivo un quinto decreto Ristori. Non è ancora stato digerito e ben compreso il quarto che già si pensa a un quinto DPCM per indennizzare lavoratori che potrebbero rimanere esclusi dalle precedenti disposizioni normative.

Bonus covid Inps anche ad autonomi con partita iva

Sul tavolo del premier Giuseppe Conte ci sarebbe infatti l’ipotesi di ristorare i lavoratori autonomi con partita iva tramite Inps. Ossia coloro che sono iscritti alla gestione separata, ma non sono lavoratori occasionali che – stando ai decreti Ristori ter (n. 137 del 2020) e quater (n. 157 del 2020)  – sarebbero per ora esclusi dal bonus da 1.000 euro.

Requisiti indispensabili per ottenere il bonsu covid da 1.000 euro dovrebbero essere il possesso della partita iva da almeno tre anni, il versamento dei contributi nella gestione separata Inps e una conclamata perdita di reddito di almeno il 50%.

Per questa ultima voce si dovrebbe far riferimento alla media dei redditi realizzati nei tre anni precedenti la data della domanda. In ogni caso il reddito dovrà essere inferiore a 8.145 euro.

Lavoratori autonomi beneficiari

Il bonus covid da 1.000 euro – spiega la circolare Inps n. 137 del 26 novembre 2020 – è attualmente riconosciuto  anche ai lavoratori autonomi privi di partita iva, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie. Per essere pagato il bonus, è necessario che detti lavoratori  nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2019 e il 29 ottobre 2020 siano stati titolari di contratti autonomi occasionali. E che non abbiano un contratto in essere alla data del 30 ottobre 2020, di entrata in vigore del decreto-legge n. 137 del 2020. Requisito fondamentale è quello di essere iscritti alla gestione separata Inps con accredito di almeno un contributo mensile.

Anche per tale categoria di lavoratori autonomi, infine, la norma prevede che per accedere all’indennità gli stessi, alla data di presentazione della domanda, non siano titolari di altro rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Fatta salva la titolarità di un rapporto di lavoro di tipo intermittente  e non siano altresì titolari di trattamento pensionistico diretto.