L’INPS ha recentemente annunciato il calendario dei pagamenti per il cosiddetto “Bonus Maroni”. Questo incentivo è destinato ai lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato che decidono di continuare a lavorare nonostante abbiano raggiunto i requisiti per accedere a Quota 103. Il bonus consiste in un esonero contributivo pari al 9,19%, che si traduce in un aumento dello stipendio netto.
Ricordiamo che, chi matura i requisiti per la pensione anticipata con Quota 103 ha tre possibilità:

  • Pensionamento anticipato: Andare in pensione immediatamente.
  • Continuità lavorativa con bonus: Continuare a lavorare e beneficiare dell’aumento dello stipendio grazie al Bonus Maroni.
  • Continuità lavorativa senza bonus: Continuare a lavorare rinunciando al bonus, mantenendo così il montante contributivo completo per una pensione futura più alta.

L’evoluzione delle Quote pensionistiche

Per comprendere meglio il contesto del Bonus Maroni, è utile ripercorrere l’evoluzione delle quote pensionistiche in Italia:

  • Quota 100: attiva fino al 31 dicembre 2021, permette il pensionamento a coloro che, entro detta data hanno raggiunto 62 anni di età e 38 anni di contributi.
  • Quota 102: valida solo per il 2022, consente il pensionamento a chi ha raggiunto 64 anni di età e 38 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022.
  • Quota 103: introdotta dal 1° gennaio 2023, permette il pensionamento a chi ha raggiunto 62 anni di età e 41 anni di contributi nel 2023 o li raggiunge nel 2024.

Si tratta di diritti di pensione cristallizzata.

Nel senso che chi ha raggiunto i requisiti può continuare comunque a lavorare e decidere di andare in pensione successivamente sfruttando una di dette strade. Quindi, pur se la riforma pensione dovesse cambiare i requisiti i diritti di pensione anticipata si cristallizzano.

Il bonus Maroni: l’incentivo legato a Quota 103

Il legislatore ha associato a Quota 103 un incentivo particolare: il Bonus Maroni. Questo incentivo prevede un aumento dello stipendio per chi, pur avendo raggiunto i requisiti per la pensione anticipata, decide di continuare a lavorare fino al compimento dei 67 anni, l’età pensionabile standard (pensione vecchiaia).

Il Bonus Maroni si traduce in uno sgravio contributivo, applicato sulla quota di contributi a carico del lavoratore, che comporta un aumento della busta paga. Ad esempio, un lavoratore con uno stipendio di circa 1.800 euro al mese potrà beneficiare di circa 60 euro in più ogni mese fino ai 67 anni. Tuttavia, questo comporterà una riduzione di circa 30 euro al mese sulla pensione futura, poiché i contributi non versati non concorrono a formare il montante contributivo.

Trovi qui gli effetti del bonus Maroni in busta paga spiegati dall’INPS.

La procedura operativa

Le istruzioni operative per la domanda bonus Maroni sono nel Messaggio n. 2426 del 28 giugno 2023 dell’INPS. I lavoratori interessati possono richiedere il beneficio attraverso il portale dedicato sul sito dell’INPS o tramite i patronati, che comunicheranno i dati all’istituto.

Il Bonus Maroni offre vantaggi sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. I lavoratori vedono un aumento della busta paga, mentre i datori di lavoro beneficiano di una riduzione del costo del lavoro.
Una volta fatta la domanda bonus Maroni, l’INPS lo comunica al datore di lavoro entro 30 giorni dalla richiesta o dall’acquisizione della documentazione integrativa necessaria. Successivamente, il datore di lavoro a sua volta procedere la recupero, a conguaglio, delle contribuzioni pensionistiche già versate.

Le prime date di pagamento del bonus Maroni

L’INPS ha stabilito diverse date per l’accredito del Bonus Maroni a seconda del settore lavorativo e della gestione pensionistica coinvolta:

  • 2 agosto 2024: Per i lavoratori dipendenti del settore privato con pensione a carico della Gestione esclusiva dell’AGO.
  • 1° settembre 2024: Per i lavoratori dipendenti del settore privato con pensione a carico di una gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO.
  • 2 ottobre 2024: Per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni con pensione a carico della Gestione esclusiva dell’AGO.
  • 1° novembre 2024: Per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni con pensione a carico di una gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO.

L’INPS ha anche chiarito che il Bonus Maroni non costituisce un incentivo all’assunzione e non è soggetto ai principi generali sugli incentivi all’occupazione.

Inoltre, non richiede il possesso del documento unico di regolarità contributiva da parte del datore di lavoro.

Riassumendo

  • Il Bonus Maroni aumenta lo stipendio netto dei lavoratori che continuano a lavorare dopo Quota 103.
  • I lavoratori con Quota 103 possono scegliere tra pensionamento anticipato, continuare con o senza bonus.
  • Quota 103 permette il pensionamento con 62 anni e 41 anni di contributi.
  • Il Bonus Maroni è uno sgravio contributivo, aumentando la busta paga fino ai 67 anni.
  • La richiesta del bonus va presentata tramite il portale INPS o i patronati.
  • L’INPS ha fissato date specifiche per l’accredito del Bonus Maroni nel 2024.