Ci risiamo, anche il bonus Meloni, al pari del bonus Renzi,  dimentica i contribuenti più poveri.

Alla vigilia del 1° maggio, come ogni anno è salita alla ribalta la tematica della tutela dei lavoratori e del miglioramento delle loro condizioni economiche. Seppur l’ipotesi salario minimo sembrerebbe essere accantonata, il Governo è al lavoro per ridurre la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti. Ciò per garantire un netto in busta paga più sostanzioso.

Cosicché nel decreto di riforma fiscale sull’Irpef, il Governo ha deciso di erogare un’indennità di 100 euro in favore di lavoratori dipendenti che rispettano determinati requisiti.

Si tratta del c.d. bonus Meloni che al pari del bonus Renzi si caratterizzata per un grosso bug. A differenza però dei bug informatici questo è assolutamente voluto.

A pagare saranno i redditi più bassi che non vedranno accreditarsi in busta paga neanche un euro.

Vediamo perchè coloro i quali hanno una busta paga più bassa non riceveranno l’indennità di 100 euro.

Il nuovo bonus Meloni

Il Governo Meloni ha approvato, in esame preliminare, un decreto legislativo che, in attuazione della legge delega sulla riforma fiscale (legge 9 agosto 2023, n. 111), prevede la revisione dell’Irpef e dell’Ires.

Innanzitutto, nel nuovo decreto sono previste nuove regole per la determinazione del reddito da lavoro dipendente.

Viene disposto che non concorrono al reddito da tassare:

  • i contributi e premi versati dal datore di lavoro per i familiari a carico dei dipendenti per prestazioni, anche in forma assicurativa,
  • aventi per oggetto il rischio di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, o aventi per oggetto il rischio di gravi patologie.

Tuttavia, la novità che più ha attirato l’attenzione dei lavoratori è la previsione di un bonus Meloni da 100 euro nella busta paga.

In particolare, come da comunicato stampa sulla riforma dell’Irpef:

 nelle more dell’introduzione di un regime fiscale sostitutivo per la tredicesima mensilità, si prevede l’erogazione, nel mese di gennaio 2025, di un’indennità di 100 euro(..).

Nei fatti per avere il bonus si dovrà aspettare il 2025.

A chi spetta il nuovo bonus Meloni?

In particolare, l’indennità verrà  riconosciuta ai lavoratori dipendenti per i quali, nell’anno 2024, saranno verificate congiuntamente le seguenti condizioni:

  • reddito complessivo non superiore a 28.000 euro;
  • coniuge non separato e almeno un figlio, entrambi a carico, oppure almeno un figlio a carico, ove l’altro genitore manchi o non abbia riconosciuto il figlio e il contribuente non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato, o se vi siano figli adottivi, affidati o affiliati del solo contribuente e questi non sia coniugato o, se coniugato, si sia successivamente separato;
  • imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (con esclusione di pensioni e di assegni a esse equiparati), percepiti dal lavoratore, d’importo superiore a quello delle detrazioni spettanti.

Quest’ultimo punto sta a significare che coloro i quali hanno un reddito entro la soglia della no tax area dipendenti, non avranno diritto al bonus; infatti in corrispondenza della no tax area non c’è Irpef da pagare allo stato. Non c’è capienza fiscale.

Il bonus Renzi. Un cenno

Anche per il bonus Renzi è prevista l’esclusione per i soggetti in no tax area.

Per avere diritto al bonus Renzi si deve avere un reddito complessivo non superiore a 15.000 euro.

Attenzione però, il bonus  spetta anche se il reddito complessivo è superiore a 15mila euro ma non a 28mila euro – a condizione.

  • la somma di determinate detrazioni (per carichi di famiglia, per reddito da lavoro dipendente e assimilati, per interessi passivi su prestiti o mutui contratti entro il 2021, per le rate relative alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 riferite a spese sanitarie, interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici, nonché a detrazioni previste da altre disposizioni normative);
  • è di ammontare superiore all’Irpef a debito.

In tale ipotesi, l’ex Bonus Renzi è riconosciuto per un ammontare pari alla differenza tra la somma delle detrazioni ivi elencate e l’imposta lorda.

Sempre nel limite di 1200 euro.

A monte, bisogna sempre verificare che via sia capienza fiscale.

Bonus Renzi e bonus Meloni a confronto. Perchè i redditi più bassi non avranno neanche un euro?

Sia per il bonus Meloni sia per il bonus Renzi è necessario che il lavoratore sia in una situazione di capienza fiscale.

Ciò vuol dire che il contribuente per prendere il bonus deve avere:

  • un’Irpef lorda calcolata sui redditi di lavoro dipendente e assimilati superiore
  • rispetto alla detrazione spettante per i medesimi redditi.

Nei fatti, la capienza deve essere verificata solo sui redditi di lavoro dipendente e assimilati rispetto alla detrazione spettante per i medesimi redditi (detrazione per tipologia di reddito, art.13, c.1 del DPR 917/86, TUIR).

In base a quanto detto fin qui, i contribuenti con redditi entro la no tax area non hanno diritto nè al bonus Meloni nè al bonus Renzi.

Riassumendo…

  • Nel decreto di riforma dell’Irpef, il Governo ha previsto un’indennità di 100 euro per i lavoratori dipendenti;
  • ne ha diritto chi ha capienza Irpef ossia chi non rientra nella no tax area;
  • è necessario avere un reddito che non superi 28.000 euro.