Una novità la Legge di Bilancio del governo Meloni l’ha riservata anche ai lavoratori del settore turistico, alberghiero e ricettivo. Un intervento sulle misure di welfare che produce un bonus del 15% di stipendio. Ma di cosa si tratta davvero?

La novità interessa molti lavoratori in un settore finito al centro delle polemiche per via della carenza di personale che per qualcuno dipendeva dal fatto si preferiva il reddito di cittadinanza. Penuria di personale che invece secondo i lavoratori era derivante da orari di lavoro massacranti a fronte di stipendi troppo bassi.

Ecco perché adesso il governo ha deciso di guardare a questo settore lavorativo per un nuovo bonus.

“Gentile redazione di Investire Oggi, sono una lavoratrice di un ristorante. Lavoro praticamente tutto l’anno anche se presso strutture diverse. Infatti in estate vado in una località balneare a lavorare, mentre l’inverno presto servizio in un ristorante aperto tutto l’anno. Ho sentito del bonus 15% di stipendio per noi di questo settore. Di cosa si tratta? C’è da fare qualche domanda?”

Bonus sullo stipendio per lavoratori di bar, ristoranti, turismo e stabilimenti termali

Per correggere la carenza di personale, a prescindere dalle motivazioni di questo fenomeno, il governo ha pensato a una soluzione diversa. Una via che spinga i lavoratori a scegliere questi settori per lavorare. Parliamo dei settori della ricettività, del turismo e degli stabilimenti balneari. Baristi, camerieri, cuochi, personale di sala, lavapiatti, personale d’albergo in genere, personale degli stabilimenti termali e balneari.

Dentro il bonus del 15% sullo stipendio orario c’è tutta questa platea di potenziali aventi diritto. Ma solo se il lavoratore direttamente interessato ha un reddito non superiore a 40.000 euro. Il surplus di retribuzione però non riguarda le ore normali di lavoro, bensì riguarda le ore di straordinario, quelle notturne e festive.

Il bonus che ha funzionato anche nel 2023, con la legge di Bilancio ha visto un netto allargamento di platea perché dentro sono finiti anche i lavoratori della ristorazione, dei bar e simili.

Quindi, disco verde per il trattamento integrativo speciale in busta paga, ma per il momento solo per il primo semestre 2024.

Detassazione al 15%, ma su quali ore di lavoro?

Il bonus altro non è che una detassazione pari al 15% della retribuzione lorda per straordinari, festivi e notturno dei lavoratori di questi settori. Le ore di lavoro che ricadono dentro questo perimetro godranno di una detassazione del 15%, che si traduce in un aumento della paga oraria dei lavoratori. Quanto in più percepito, inoltre, anche se finirà nelle CU (Certificazioni Uniche) del lavoratore, non concorrerà a formare la base imponibile su cui verrà calcolata l’IRPEF.

Ricapitolando, ai lavoratori degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, ai lavoratori del comparto del turismo e degli gli stabilimenti termali, se titolari di reddito di lavoro dipendente fino a 40.000 euro, ecco aprirsi alla detassazione di queste ore di lavoro extra o diverse da quelle ordinarie.

Bisogna presentare domanda al proprio datore e comunicare allo stesso il reddito da lavoro dipendente relativo al 2023. Infatti il bonus è anticipato proprio dal datore di lavoro che poi lo recupererà tramite i conguagli fiscali a suo carico.

Ecco a chi spetta il Bonus sullo stipendio

Va detto che in genere l’orario di lavoro del settore è di 40 ore a settimana che può arrivare a massimo 48 ore comprensivi di straordinario. Se la Contrattazione Collettiva non prevede diversamente, quelle prima citate sono le ore base da cui partire per capire che genere di ore di straordinario settimanalmente possono rientrare nel bonus.

Stesso ragionamento per le ore notturne, che secondo le regole sono quelle che si svolgono tra le 24:00 e le 05:00 del mattino. Anche in questo caso, salvo cose diverse nel CCNL, gli orari da considerare per capire quali ore di lavoro ricadono nel bonus sono quelli sopra citati.