Per via del calcolo dei contributi la pensione si dimezza per questi lavoratori. Come canta Claudio Baglioni con il brano Via: “Sull’asfalto acquoso una luna affilata, tagliare i fili che legano le stelle, stringo al cuore una lattina vuota”. Tagliare i fili che ci legano ad alcune persone e cose può risultare spesso particolarmente complicato.

Lo stesso non si può dire per le autorità che spesso e volentieri applicano dei tagli non particolarmente graditi dai cittadini. Lo sanno bene i tanti lavoratori che rischiano di dover fare i conti con un taglio dei trattamenti pensionistici dal 20 al 2,5%. Ecco chi sono i soggetti coinvolti.

Misto, contributivo e retributivo: come vengono calcolate le pensioni

Stabilire a priori quanto si percepirà di pensione non è possibile. Diversi sono i fattori da prendere in considerazione, come ad esempio il criterio di calcolo utilizzato. Quest’ultimo risulta differente a seconda dell’anzianità contributiva maturata dal lavoratore al 31 dicembre 1995. 

Entrando nei dettagli, la pensione è calcolata con il sistema contributivo per i coloro privi di anzianità contributiva al 31 dicembre 1995.

Viene calcolata una quota con il sistema retributivo e una con il sistema misto per i soggetti che vantano contributi al 31 dicembre 1995. A partire dal 1° gennaio 2012, come spiegato dall’Inps sul proprio sito, viene applicato a tutti i lavoratori “il sistema di calcolo contributivo sulla quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive maturate a decorrere dal 1° gennaio 2012″.

Calcolo contributi, taglio dal 20 al 2,5% per questi lavoratori: e la pensione si dimezza

Come è facile intuire, l’importo dell’assegno pensionistico risulta essere più alto per coloro che vantano più anni nel sistema retributivo. Se tutto questo non bastasse, come ricordato dall’Inps attraverso il messaggio numero 78 del 03 luglio 2024, l’articolo 1, commi 157 e 159, della legge di Bilancio 2024 stabilisce che:

“le quote di pensione a favore degli iscritti alla Cassa per le pensioni ai dipendenti degli enti locali (CPDEL), alla Cassa per le pensioni ai sanitari (CPS), alla Cassa per le pensioni agli insegnanti di asilo e di scuole elementari parificate (CPI) e alla Cassa per le pensioni agli ufficiali giudiziari, agli aiutanti ufficiali giudiziari ed ai coadiutori (CPUG), liquidate a decorrere dal 1° gennaio 2024, secondo il sistema retributivo per anzianità inferiori a 15 anni al 31 dicembre 1995, sono calcolate con l’applicazione dell’aliquota prevista nella tabella di cui all’allegato II alla medesima legge di Bilancio 2024″.

Entrando nei dettagli, i lavoratori appartenenti alle casse prima citate che, a partire dallo scorso 1 gennaio, sono andati in pensione con alle spalle un’anzianità contributiva inferiore ai 15 anni alla data del 31 dicembre 1995, si vedranno ridurre l’importo dell’assegno pensionistico.

A impattare è una modifica delle “aliquote di rendimento“, ovvero delle percentuali applicate sulla media delle ultime retribuzioni.

Prima di tale modifica le aliquote potevano giungere fino a quota 20%. In seguito alle ultime modifiche, invece, sono scese a quota 2,5%, contribuendo pertanto ad abbassare l’importo delle pensioni. Per ottenere maggiori informazioni in merito si consiglia di rivolgersi ad un professionista o consultare il sito dell’Inps dove sono disponibili tutte le informazioni utili.