Per i contribuenti italiani sono in arrivo grandi novità dal punto di vista delle tasse, della riscossione e delle cartelle esattoriali. Milioni di italiani si trovano alle prese con vari tipi di tasse e con cartelle esattoriali da pagare all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Questo rappresenta un vero fardello sia per i cittadini che per il concessionario della riscossione.

Già ai tempi di Equitalia, il magazzino dei crediti insoluti dell’Agente della Riscossione era enorme, e con l’Agenzia delle Entrate Riscossione la situazione non è migliorata.

Secondo i dati della Corte dei Conti, i crediti che il concessionario deve incassare ammontano a circa 1.207 miliardi di euro. Per facilitare il compito sia dei cittadini che del concessionario, ecco alcune interessanti novità.

Cambiano cartelle esattoriali, tasse e riscossione: 84 rate e 10 anni di dilazione

Non è una novità che la riscossione delle tasse e delle cartelle stia per cambiare. Nella riforma fiscale, con le nuove aliquote IRPEF valide da quest’anno e con le modifiche in programma, ci sono novità anche per la riscossione coattiva delle imposte. L’obiettivo è alleggerire il lavoro del concessionario della riscossione, riducendo sia le risorse economiche impiegate (notifiche, lettere, invii e spedizioni) che la forza lavoro (i dipendenti impegnati nelle varie procedure).

Consentire ai contribuenti di pagare i debiti con maggiore facilità è un altro obiettivo. Infine, cercare di recuperare debiti che, almeno in parte, sono ormai potenzialmente inesigibili è il terzo obiettivo. Ma come conciliare tutte queste esigenze? Ecco cosa potrebbe diventare realtà con il decreto ormai in arrivo e le novità previste per il 2025.

Azzeramento delle cartelle esattoriali: ecco cosa c’è di vero

Per i contribuenti indebitati con l’Agenzia delle Entrate Riscossione e con il Fisco italiano, stanno per arrivare maggiori possibilità di rateizzare i debiti. Ma non solo. Alcuni contribuenti non dovranno più pagare nulla nonostante risultino debitori.

Parliamo di soggetti per i quali l’Agenzia delle Entrate Riscossione non prevede più di incassare nulla, come falliti o titolari di aziende fallite, o nullatenenti.

Le cartelle a carico di questi soggetti appesantiscono il lavoro del concessionario senza generare entrate per lo Stato. Ora, il concessionario potrebbe cancellare questi crediti, restituendoli agli enti originari, come Comuni per tasse quali IMU e TASI, Regioni per il bollo auto, Stato per IRPEF, IVA e così via. Che potranno decidere se cancellare il credito o provare a incassarlo con altri mezzi. Ad esempio, se un nullatenente ereditasse dei beni, il credito potrebbe essere recuperato in futuro.

Dal concessionario alla riscossione alle Società di Recupero: è tutto vero?

Come riportato dal Messaggero, c’è un’altra novità riguardante la cancellazione delle pendenze e delle cartelle esattoriali. Gli enti che riceveranno indietro i crediti potranno venderli a pacchetti a soggetti privati, che cercheranno di recuperare i debiti con i propri mezzi. In attesa di ulteriori chiarimenti, sembra che si stia andando verso un sistema simile a quello delle Società di Recupero Crediti per debiti non fiscali.

Nuove rate e dilazione massima delle cartelle esattoriali

Per quanto riguarda la rateizzazione delle cartelle esattoriali, ci sono importanti novità per i contribuenti. L’accesso a piani di dilazione più lunghi sembra ormai certo. Per debiti fino a 120.000 euro sarà possibile pagare in 84 rate mensili, anziché le 72 attuali. Questo permetterà di dilazionare il debito su un periodo più lungo e con rate più basse. Dal 2025 e 2026 si passerà a 96 rate, dal 2027 a 108 rate, fino ad arrivare a 120 rate.

Questo approccio mira a incentivare i contribuenti a saldare i debiti, liberandosi dei fardelli e permettendo allo Stato di incassare quanto più possibile, alleggerendo il magazzino degli insoluti.